La nuova mostra di arte contemporanea "Aggiungi al carrello" arriva a Napoli tra gli scaffali di un supermercato.
La pandemia ci ha negato l’accesso ai luoghi di cultura come tetri e musei, perciò l’unico luogo in cui è possibile incontrare l’arte è diventato il supermercato, o almeno questo è ciò che succede a Napoli grazie alla mostra Aggiungi al carrello.
Una mostra davvero curiosa e particolare, che si articola tra gli scaffali di un supermarket.
Sono mesi, ormai, che l’Italia ha chiuso i musei e le gallerie a causa dell’emergenza sanitaria, provocando una grande ferita alla cultura e al mondo dell’arte.
Le mostre e gli eventi culturali si sono trasferiti sulla rete, ma non è abbastanza per nutrirsi di bellezza.
Per questo è nata un’azione-incursione artistica nella città di Napoli. Una mostra senza precedenti, che spazia tra gli unici ambienti in cui i cittadini sono liberi di muoversi nonostante la pandemia: i supermercati.
La mostra di arte contemporanea prende il nome di Aggiungi al carrello, ideata e organizzata dal gallerista Luigi Solito e dalla curatrice d’arte Carla Travierso, accolta da Antonella Polito, socia di Gourmeet.
Infatti, prende vita proprio nella sede di via Alabardieri di Gourmeet ed è un invito a riflettere sulla condizione dell’arte oggi, messa da parte a causa del Covid.
L’azione coinvolge Christian Leperino, Francesca Matarazzo, Ryan Mendoza, Laura Niola e Maurizio Savini legati dal progetto: il “nutrimento” immateriale che l’Arte svolge.
La mostra sarà disponibile fino al 18 aprile e si propone come gioco mimetico, dove riesce difficile applicare con assoluta certezza le dinamiche del “trova l’intruso”.
Tra le opere troviamo Emma with marshmallows di Ryan Mendoza, posizionata alle casse. Il Valentino Zeichen (quello di Metafisica Tascabile) in pietra e bubblegum di Maurizio Savini si adagia tra i ghiacci e le luci del banco pescheria.
Le fusioni “antroporganiche” di Laura Niola reagiscono d’osmosi sul ritmo formale dell’ortofrutta.
Il senso dell’operazione che i promotori tengono a sottolineare è quello dell’arte e della cultura come nutrimento perseguito con altri mezzi.
Appare quasi come un test psicologico condotto sui consumatori, ma che in realtà vuole essere un incontro tra l’artista ed il fruitore nella quotidianità della spesa.
L’arte lascia andare gli spazi convenzionali dedicati alla cultura per incontrare le masse in luoghi che rappresentano la quotidianità, dimostrando che lo spazio da dedicare alla bellezza alla fine si trova sempre.
La mostra vuole essere un simbolo, con le installazioni mimetizzate tra i banchi della frutta, del pesce e della carne, da “consumare” esattamente come il cibo.
La mostra è a ingresso libero a partire da lunedì 29 marzo a domenica 18 aprile 2021.