Se amate viaggiare e sentirvi a casa, ecco dove trovare gli alberghi diffusi più belli in Italia
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Si tratta di un modello di ospitalità che si sta diffondendo a macchia d’olio in Italia ed Europa: case vuote ristrutturate a fini turistici.
Si potrebbe definire un albergo orizzontale in un borgo o un centro storico in cui camere e servizi sono dislocati in edifici diversi e vicini tra loro.
Il concetto di albergo diffuso nasce in Friuli dopo il terremoto del 1976; Giancarlo Dall’Ara ha messo a punto questo modello sfruttando i fondi per la ricostruzione del territorio distrutto per proporre ai mercati stili originali di ospitalità. In questo modo si dà il via ad un recupero di antichi borghi e tradizioni perdute di intere comunità in Italia.
Questa forma di ospitalità permette di offrire un servizio alberghiero completo attraverso la gestione professionale, ma amichevole delle strutture vicine tra loro, senza la costruzione di una struttura che le raccolga in un unico edificio. Oltre ad essere un modello made in Italy, rispetta l’ambiente e crea una rete di filiere fondamentale per bloccare il problema dello spopolamento dei borghi. Permette ai turisti di vivere il loro soggiorno in case e palazzi un tempo vere e proprie abitazioni. Gli alberghi diffusi garantiscono tutti i servizi alberghieri, dal ristorante alle sale comuni, alla piccola colazione eventualmente servita anche in camera: alloggio, vitto e servizi accessori. Gli alberghi diffusi possono assumere un tema che caratterizzi la loro proposta ospitale. Ci sono alberghi a tema musicale, sportivo, enogastronomico, culturale a seconda del borgo in cui sono situati.
Nata nel 1989, l’Associazione Nazionale Alberghi Diffusi, oggi conta circa 100 membri: ecco i più belli.
Nel cuore del Molise si trova una residenza storica interamente in pietra, nata come borgo a fine Settecento. È posto sotto l’Alta Sorveglianza del Ministero dei Beni Culturali dopo il recupero delle rovine e dopo l’abbandono della struttura negli anni ’70. È un Albergo Diffuso in una residenza d’epoca con 12 camere con un ristorante raffinato con una cucina che utilizza prodotti locali genuini al fine di riconoscere un’identità territoriale unica.
Sull’Appennino abruzzese l’imprenditore Daniele Kihlgren ha aperto questo hotel sofisticato e dal gusto ricercato. Questa struttura ha fatto sì che gli abitanti di S. Stefano di Sessanio e dunque il tessuto commerciale del paese crescessero esponenzialmente. “Alcuni piccoli produttori, per esempio caseifici artigianali, hanno ripreso a lavorare proprio per fornire gli alberghi” afferma Kihlgren.
Si tratta di un hotel a 3 stelle che si trova nel paese di Portico di Romagna, in provincia di Forlì-Cesena in un palazzo ottocentesco, appartenuto ad una delle famiglie più antiche della zona. Le sale conservano le caratteristiche originali nel rispetto dell’ambiente e della tradizione che da sempre fanno parte del borgo.
A Castel San Giovanni, nel comune di Castel Ritaldi, in Umbria c’è un piccolo albergo diffuso di classe. Nelle stanze c’è un libro informativo su tutte le accortezze per uno stile di vita naturale, sano e biologico. Lampadine a basso consumo, assenza di televisori, menu aromaterapici: un vero e proprio albergo eco-sostenibile, grazie alla valorizzazione dei prodotti a km zero e un bassissimo impatto energetico.
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