Un nuovo modo di fare ristorazione, tra arte e buona cucina, questo è l'obiettivo dell'Alchemist, il nuovo ristorante di Copenaghen.
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A Copenaghen arriva un nuovo modo di vivere il cibo al nuovo ristorante Alchemist che unisce l’ottima cucina alla musica e all’arte. Un’esperienza da vivere e gustare con tutti e 5 i sensi.
Nella capitale della Danimarca arriva un nuovo modo di fare cucina, regalando una vera e propria esperienza sensoriale agli ospiti. Si chiama Alchemist il ristorante che punta a rivoluzionare il mondo della ristorazione, che unisce al buon cibo, musica, arte e teatro.
Non solo cibo, quindi, ma anche atmosfera, una sala dal design originale e, naturalmente, il teatro, per rendere la cena un momento da gustare, non solo con il gusto e l’olfatto, ma anche con la vista e l’udito. Un luogo olistico che stupisce ed emoziona.
La cena, o meglio, l’esperienza, dura dalle tre alle cinque ore, con un menù speciale realizzato dal visionario Rasmus Munk. Il menù da 50 impressions sono l’ingrediente principale, unito poi alle altre componenti che ridefiniscono e ampliano la nostra cognizione del concetto di ristorazione.
Durante il pasto viene messa in piedi un’autentica sceneggiatura, con l’obiettivo di andare oltre la semplice cena, in un ristorante pensato per gli ospiti.
Qui niente viene lasciato al caso, e ogni ospite vive un’esperienza unica e differente dagli altri. Questo perché il ristorante è stato pensato per i diversi modi di concepire tutti i diversi aspetti che fanno parte della serata. A partire dalla sala, ricoperta da una grande cupola illuminata da immagini di enormi scenari naturali. Durante le rappresentazioni, chef e camerieri servono circa 35 assaggi dei 50 totali del menù. Il simbolo gioca con le aspettative, l’impatto visivo va spesso oltre i limiti stimolando o addirittura provocando disgusto, ma sempre, e questo è il punto chiave, rimanendo piacevole per il palato.
Un viaggio in più dimensioni, con una prima stanza a tema New York dove si è invitati a mettere in bocca una carta commestibile che ricorda un “cartone di acido” e che in realtà è prodotta con succo di lime chiarificato e amido di kuzu. Da qui le pareti si aprono per entrare in una seconda sala dove ci si accomoda insieme agli altri ospiti in cui si degusta un calice di champagne. Dopo di che ha inizio l’immersione in questo mondo assaggiando le prime delle 50 “impressions”, prima che il vero e proprio spettacolo di Alchemist vada in scena.
Si va, poi, al piano superiore e nel buio si apre una porta scorrevole. Si entra, così. nella cupola planetaria che costituisce la sala principale, il cuore del ristorante. Qui attendono gli ospiti 52 alte sedute, ognuna con una luce che permette di illuminare la postazione mentre tutto intorno vige la penombra.
Con ben cinquanta assaggi che compongono un percorso di bocconi, al prezzo di 2.500 corone danesi, circa 330 euro, si aggiunge escluso il wine pairing di 1.500, 2.600 o 5.000 corone.
Punto forte del ristorante è l’ecosostenibilità. Infatti, molte delle impressions in menu si focalizzano sulla sostenibilità, non solo collegate al cibo ma anche all’ambiente e alla plastica.