Amatrice: cosa vedere nel piccolo borgo laziale

Amatrice è un piccolo borgo arroccato sulle verdeggianti colline a cavallo tra i Monti Sibillini e i Monti della Laga, nel Lazio: ecco cosa vedere.

Amatrice è un piccolo borgo arroccato sulle verdeggianti colline a cavallo tra i Monti Sibillini e i Monti della Laga, nel Lazio.

Questo paesino nel 2016 è stato anche vittima di un disastroso sisma, che ha distrutto moltissimo. Tuttavia ad oggi Amatrice è riuscito a riprendersi, regalando splendidi momenti e scenari mozzafiato a chi lo visita.

Amatrice: cosa vedere

Il territorio dove sorge Amatrice è a dir poco invidiabile, perchè circondato da montagne, colline, fiumi e laghi, in grado di accontentare tutti i gusti insomma! Il verde quindi di certo non manca, il che rende il borgo perfetto per una gita fuori porta, all’insegna della natura e del relax.

Cosa vedere

La cittadina offre attrazioni culturali e artistiche: come non iniziare dall’imponente Basilica di San Francesco, a pochi metri dal Palazzo del Comune, risalente ai secoli XIII-XIV.

In origine, la chiesa era dedicata a Santa Maria Vergine e quello che la contraddistingue sono i tanti affreschi e l’altare seicentesco intagliato in legno dall’artista locale Giovan Battista Giglio, dipinto poi in oro e azzurro.

Anche la Chiesa del Santissimo Crocifisso merita una visita: è stata costruita sui ruderi di un antico castello, nel 1400.

Al suo interno è custodito un crocifisso ligneo, molto importante per la città per via di ciò che accadde il 15 maggio 1534: l’oggetto cambiò colore e alcune gocce di sangue sgorgarono dalle ferite del costato e della fronte. Si conservano ancora in un’apposita urna i sacri lini con i quali fu asciugato il sangue e vengono esposti nei giorni precedenti la festa dell’Ascensione.

Ma Amatrice non è famosa solo per i suoi monumenti: il suo nome non vi ricorda niente? Ebbene sì, la gustosa pasta all’amatriciana è nata proprio qui e non a Roma, anche nella ricetta originaria non c’era il pomodoro.

Molti locali qui servono questa specialità, seguendo rigorosamente la regola del guanciale: la quantità giusta da usare è quella di un quarto rispetto a quella della pasta.

Inoltre, ricordate che il guanciale va cotto a parte rispetto al sugo di pomodoro cui va aggiunto alla fine, poco prima di condire gli spaghetti ricoprendoli di pecorino.

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