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La cittadina di Amatrice, oggi cantiere pieno di impalcature, era costellata da splendidi monumenti che hanno segnato il passato del piccolo borgo laziale. Alcuni di questi, se pur crollati durante il terremoto del 2016, non andranno mai dimenticati dalla popolazione.
Amatrice e i suoi monumenti
A quattro anni dal terribile terremoto che ha provocato la distruzione della parte antica di Amatrice, molti sono i luoghi cittadini che tentano di riprendere vita.
Il borgo di Amatrice, situata al centro di una conca verdeggiante incastonata in un’area al confine tra Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, è piena di cicatrici lasciate dal sisma.
Pur essendo ancora un enorme cantiere, alcuni monumenti non andranno mai dimenticati.
Vediamo, quindi, quali sono i luoghi che hanno segnato la storia del borgo laziale e che, ancora oggi, rappresentano Amatrice.
Torre dell’orologio
Uno dei simboli di Amatrice è senza dubbio la Torre dell’orologio, oggi divenuto anche simbolo di resilienza. Uno dei pochi monumenti ancora rimasti in piedi, sorretto da impalcature, con le lancette ferme all’ora dell’incredibile scossa.
La torre, situata a metà di corso Umberto I, è il punto di riferimento e di raccolta della cittadinanza e ha rappresentato il Comune e l’Universitas di Amatrice.
Costruita in pietra arenaria e realizzata a pianta rettangolare la torre è alta circa 25 metri. Caratteristica è la sua campana del 1494, “Lu campanone”. Questa per secoli ha scandito l’ora e ha unito col suo suono l’intera vallata amatriciana. Questo fino al 1985, a distanza di quasi 500 anni dalla sua costruzione, quando si lesionò in modo così grave da dover essere sostituita.
Chiesa di San Fortunato
Una ferita grave per la cittadina di Amatrice è la Chiesa di San Fortunato, crollata in seguito alle forti scosse del 24 agosto 2016. L’edificio sorgeva nei pressi della Basilica di San Francesco. Di questa antica Chiesa dedicata a San Fortunato, oggi non rimane che il portale ogivale e una croce processionale. Fonti storiche testimoniano che la Chiesa di San Fortunato esisteva già prima del 1490 ed insisteva territorialmente sulle annesse parrocchiali di San Fortunato in Pinaco, San Pietro in Nommisci e San Lorenzo a Pinaco, che per secoli trattenne la croce processionale.
Porta Carbonara
Altro monumento indimenticabile è la Porta Carbonara, situata a nord-est di Amatrice, attaccata alla Chiesa di Sant’Agostino e ad una torre urbica. Questa era l’unica porta di accesso alla città ben conservata. La porta è una chiara testimonianza dell’antico sistema difensivo di Amatrice, costituito da una cinta di mura, di cui rimangono visibili solo alcuni tratti. Tuttavia, l’opera è crollata a causa del terremoto.