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Anemoni di mare: piante o animali?
Gli anemoni di mare si presentano proprio come delle piante molto coloragte, ma in realtà non lo sono.
Infatti, questi sono la combinazione di elementi sia del regno animale che vegetale. È proprio per questo che suscitano, da sempre curiosità.
Gli anemoni di mare il cui nome scientifico è Anemonia Viridis appartengono all’ordine degli Attiniari, alla sottoclasse degli Esaocorallia, alla classe degli Antozoi e al phylum dei Cnidari.
In particolare, sono degli antozoi, il cui nome dal greco significa propria pianta, per via del loro aspetto caratteristico. In natura ne esistono circa 1200 specie conosciute.
Gli anemoni di mare sono molto simili alle meduse e ai coralli e fanno parte della famiglia dei polipi, di fatti un contatto con i loro tentacoli risulta molto urticante.
Diversamente da alcune specie simili come le madrepore, gli anemoni non formano le cosiddette barriere ossia grandi gruppi di queste specie che formano un enorme scheletro calcareo che sembra non muoversi, questi di fatti sono creature solitarie, ma non troppo.
L’anemone di mare passa la maggior parte del suo tempo arrampicandosi sui fondali rocciosi o, dove può, sulla barriera corallina, infatti è dotato di un particolare disco collocato nella parte sottostante che è capace di attaccarsi sia al fondale roccioso che sabbioso.
Si nutrono di piccoli pesci, questi passano vicino agli anemoni, in particolare ai loro tentacoli urticanti e velenosi, e ne vengono colpiti.
Una delle problematiche che più colpisce gli anemoni attualmente è lo sbiancamento, dovuto ai numerosi cambiamenti climatici, in particolare dopo El Nino che portò un forte surriscaldamento dell’Oceano Pacifico, dopo questo episodio si osservò oltre la riduzione di colore dovuta alla scarsità di alghe che gli conferiscono il caratteristico colore, si è anche osservata una forte diminuzione della natalità degli stessi.
Anemoni di mare, caratteristiche
L’ anemone, oltre che offrire rifugio e protezione alle alghe che vivono nei suoi tentacoli, ne trae beneficio poiché da loro assorbe i frutti della fotosintesi, zuccheri ed ossigeno.
Oltre a questo vantaggioso scambio in particolare con le zooxantelle, l’anemone di mare offre un rifugio sicuro per il pesce pagliaccio dal quale trae beneficio alimentare mangiando gli scarti del cibo, in particolare questa alleanza funziona perché il pesce pagliaccio è tra le poche creature marine immuni alle tossine prodotte dai tentacoli degli anemoni, grazie ad un rivestimento che copre tutto il corpo del pesce, motivo principale per cui il pesce pagliaccio vive li.
Dove vivono gli anemoni di mare
Queste creature vivono in acque poco profonde del Mar Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico, popolano le acque del Portogallo fino alla costa Sud-Ovest della Gran Bretagna.
Per via del clima sono meno presenti lo Stretto di Gibilterra e lungo la costa africana. L’habitat perfetto per gli anemoni sono i fondali rocciosi o duri dove può ancorarsi con il suo famoso piede, formato da una membrana adesiva, che gli consente di ancorarsi a tutti i tipi di fondale.
La preferenza dello stazionamento in acque poco profonde, è dovuta all’esigenza dei tentacoli e delle alghe che vi vivono nascoste e protette, le zooxantelle, di avere luce solare diretta in quantità tale da potergli permettere di svolgere i vitali processi di fotosintesi e non solo.
Come già detto, gli anemoni si possono trovare in alcune barriere coralline, essendo esseri solitari, non formano colonie, ma comunque fanno parte dell’habitat in forma attiva.
Tra gli anemoni di mare più famosi, c’è la specie che vive nel Mar Rosso che prende il nome di anemone Magnifico, la sua peculiarità è sicuramente la dimensione, può arrivare anche ad un diametro di un metro, ma l’aspetto più affascinante rimane il colore di fatti questo va dal rosso al rosa fino addirittura ad arrivare al viola.