Con il termine di Savana Africana si designa una fascia di territorio che ha inizio nella zona centrale del continente per poi estendersi fino a coprirne quasi interamente la zona meridionale. Qui il clima torrido e secco divide l’anno in due sole stagioni: una umida, in cui piove frequentemente ed abbondantemente (capita infatti che si formino paludi ed acquitrini), ed una caratterizzata da un periodo di siccità prolungata.
Data l’estensione la Savana tocca svariati ecosistemi che si traducono in un territorio diviso tra piccole macchie verdi simili a foreste ed ampie distese di pascolo con pochissimi alberi, diversi cespugli e molta erba alta e fitta. Un bioma come questo favorisce il prosperare della vita ed infatti la Savana è principalmente conosciuta per la moltitudine di animali che ospita.
Animali della Savana Africana
Iniziamo da un animale che non passa certo inosservato: l’elefante ovvero l’animale più grande presente sulla terra ferma.
Un elefante appena nato infatti peserà circa 100kg ed una volta adulto arriverà a pesare sei tonnellate se maschio e circa quattro se femmina.
Sempre giganteschi anche gli ippopotami, mammiferi semi-acquatici quasi esclusivamente erbivori. Attorno a loro tutte le guide raccomandano la massima cautela: sono infatti tra gli animali più pericolosi di tutta l’Africa!
Altro gigante della Savana è senza dubbio il Rinoceronte: altro erbivoro che può arrivare a pesare più di una tonnellata e spesso cacciato da bracconieri che puntano al suo corno preziosissimo sul mercato nero.
Nessun quadro della savana potrebbe mai essere completo senza ritrarre il lunghissimo collo delle giraffe. Grazie ad esso questi simpatici erbivori riescono a gustarsi le foglie più prelibate in cima ad ogni albero. Da adulte le giraffe raramente devono temere predatori affamati ma durante il periodo della crescita devono prestare molta attenzione a leoni, iene e leopardi.
Altra nota di colore immancabile in un dipinto o in una foto della savana africana è quella rappresentata dalle Zebre che sfoggiano con orgoglio il caratteristico manto a barre bianche e nere. Un manto che si differenzia di animale in animale, non ripetendo mai due volte lo stesso disegno.
Una nota più familiare invece è rappresentata dall’Istrice che possiamo incontrare con la stessa facilità sia in Umbria che in Africa. I loro aculei presentano decorazioni particolari e sono, nonostante la credenza popolare, piuttosto leggeri.
Familiare anche il nome Sciacallo qui spesso associato ad un insulto, mutuato dall’attività di mangiatore di carogne dell’animale, che non rende però giustizia a questo affascinante animale. Nella cultura egizia la sua eleganza e le attitudini crepuscolari lo hanno ammantato di misticismo portandolo a ricoprire il ruolo del signore della vita oltre la morte.
Altro animale che gode di particolare rilievo nella cultura egizia è il Babbuino; una simpatica e rumorosa scimmia che vive in branchi numerosi e segue una dieta praticamente onnivora non disdegnando la carne di piccole antilopi e capre. La popolarità di questo animale è dovuta principalmente alle terga colorate e al personaggio Disney Rafiki.
Sempre nel film “Il Re leone” appaiono una mangusta ed un facocero del deserto. Timon ritrae bene le caratteristiche della mangusta: un roditore scaltro ed attento, ghiotto di insetti e sempre all’erta.
Pumba invece ha beneficiato molto dell’Hollywood Effect che ne ha ingentilito parecchio i tratti: in natura infatti il facocero è piuttosto bruttino ma, come nel film, è un genitore premuroso ed attento.
Infine il Re della Savana Africana è sempre il Leone. Maestoso felino e predatore assoluto è ormai a rischio di estinzione. Per colpa della caccia di frodo e dell’impoverimento del suo habitat naturale il numero di leoni è in costante calo da oltre vent’anni.