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Sono isole ricche di contrasti e tra le più affascinanti del Mar dei Caraibi. In viaggio nelle Antille Olandesi, dalle spiagge di sabbia bianca di Curacao agli stupendi fondali della piccola Saba. Passando dal continente sudamericano all’area caraibica
Nel Mar dei Caraibi non vi è un territorio più ricco di contrasti delle Antille Olandesi.
Il primo di questi contrasti è di carattere geografico. Due delle cinque isole che fanno parte del possedimento olandese sono considerate come parte del Sud America, poiché si trovano di fronte alle coste del Venezuela, mentre le altre tre isole sono situate ad est di Porto Rico e vengono considerate come una parte dell’America Centrale.
C’è poi un fattore culturale ad acuire i contrasti: la lingua e le tradizioni olandesi si fondono a quelle caraibiche ed africane, poiché una buona parte della popolazione discende dagli schiavi portati qui tra il XVII e il XIX secolo. Ma anche i paesaggi delle Antille Olandesi differiscono notevolmente l’uno dall’altro. A Curacao, ad esempio, vi sono una serie di stupende spiagge di sabbia bianca, in perfetto stile caraibico, mentre nella piccola Saba le coste sono quasi ovunque frastagliate. Le Antille Olandesi sono generalmente abbastanza care. E’ tuttavia possibile trovare alcuni alloggi di fascia media.
Le isole di Curacao e di Bonaire sono quelle che si trovano di fronte alla coste del Venezuela. Entrambe sono posizionate ad est di Aruba, l’isola che un tempo faceva parte delle Antille Olandesi e che ora è un territorio autonomo dei Paesi Bassi. Curacao è una perla architettonica. Gli edifici che vi si trovano sono per conformazione molto simili a quelli che potremmo vedere ad Amsterdam, ma hanno una particolarità: sono dipinti di colori pastello, che danno a queste case un tocco marcatamente caraibico. A Curacao vi sono anche altri edifici di interesse storico, come il Fort Nassau e il Fort Amsterdam.
i turisti vi si recano sull’isola soprattutto per le sue spiagge. Troverete quasi ovunque spiagge di sabbia bianca e acque limpidissime, mentre i fondali pullulano di vita. Tra le spiagge più frequentate ci sono Kontiki Beach, Hook’s Hut e Playa Kalki. Merita una visita anche la più selvaggia Playa Lagun, che è un ottimo posto per lo snorkeling e le immersioni. Sull’isola di Bonaire le strutture turistiche sono meno sviluppate, ma i fondali sono assolutamente eccezionali. In entrambe le isole è l’olandese la lingua ufficiale ma è molto diffuso anche l’inglese. Le popolazioni del luogo parlano tra di loro in “papiamento”, un idioma creolo in cui si sono fusi elementi del portoghese, dell’olandese, dello spagnolo e di varie lingue di origine africana.
Le altre tre isole delle Antille Olandesi si trovano ad est di Cuba e di Porto Rico. Il turismo è sviluppato soprattutto a Sint Maarten, che è comunemente conosciuta con il nome francese di Saint-Martin. Questo doppio nome è facilmente spiegabile: è olandese soltanto la parte meridionale dell’isola, mentre la parte settentrionale è sotto la sovranità francese. Nella parte olandese vi sono una quindicina di splendide spiagge di sabbia bianca e diversi resort di catene internazionali.
La piccola Saba è un gioiello naturalistico. Da queste parti non troverete le spiagge che ci si aspetterebbe di vedere ai Caraibi, poiché la costa è frastagliata, ma i fondali sono semplicemente superlativi, sia per la loro fauna che per la loro flora. In diversi punti vi sono una serie di pinnacoli sottomarini e non è un caso se Saba sia ritenuta come uno dei migliori posti al mondo per le immersioni. L’ultima isola, quella di Sint Eustatius, è poco frequentata dai turisti. Questo piccolo lembo di terra era un tempo uno dei porti più trafficati di tutti i Caraibi. Oggi merita una visita soprattutto per i suoi fondali.