Alla scoperta dell'Arcipelago della Maddalena: scopriamo la storia delle isole che lo compongono
Argomenti trattati
L’Arcipelago della Maddalena ha 7 isole maggiori e diversi isolotti minori, bagnati da un mare meraviglioso. Scopriamo la storia delle isole
L’Arcipelago della Maddalena è una delle mete più ambite della Sardegna, composto da 7 isole maggiori e diversi isolotti.
Le isole principali sono: La Maddalena, Caprera, Santo Stefano, Budelli, Santa Maria, Razzoli, Spargi. Scopriamo la storia delle isole
I primi abitanti dell’arcipelago della Maddalena in epoca moderna provengono dalla vicina Corsica. Si tratta di un numero ridotto di pastori che attraversano a più riprese le Bocche di Bonifacio, alla ricerca di nuovi pascoli e probabilmente di un rifugio, dalla gravosa sudditanza al governo genovese della Corsica.
Dopo l’arrivo del contingente militare del regno, la piccola comunità corsa che fino ad allora aveva abitato lontano dalle coste, si sposta gradualmente verso il mare, in una zona chiamata Spiniccio nei pressi di Cala gavetta.
Luogotenente dell’artiglieria francese è in questa occasione, Napoleone Bonaparte. Nel 1799 l’ammiraglio Des Geneys comandante della Marina Sarda, sceglie Cala Gavetta come base Marittima del regno Sardo Piemontese.
Grazie alla presenza della base Marittima, La Maddalena subisce una rapida crescita: la popolazione raggiunge nei primi anni dell’Ottocento le 2000 unità, il livello di alfabetizzazione cresce velocemente e il centro abitato si dirama ad Est e ad Ovest di Cala gavetta.
Situata a est rispetto a La Maddalena, è la seconda isola per grandezza dell’Arcipelago. Raggiungibile, oltre che in barca, percorrendo il ponte che la collega a La Maddalena. Caratterizzata da una natura incontaminata, l’isola di Caprera è sicuramente molto conosciuta anche per la sua storia, intrecciata al Generale Giuseppe Garibaldi ma anche al ruolo strategico ricoperto a livello militare.
Il generale ha trascorso i suoi ultimi anni a Caprera, dopo che se ne è innamorato appena sbarcato la prima volta.
E’ la quarta isola per dimensioni dell’arcipelago della Maddalena, l’unica che ha restituito tracce preistoriche con secoli di vicende, tra battaglie settecentesche, naufragi, bombardamenti, ‘guerra fredda’ e marine americani.
Da sempre di proprietà privata, Budelli è passata definitivamente al parco nazionale a maggio 2016. Oggi, tutelata da vincoli paesaggistici e ambientali, è quasi completamente selvaggia.
A Santa Maria doveva sorgere già nel 1238 un’antica chiesa intitolata a sancta Maria de Budello e da questa chiesa doveva dipendere il monastero di eremiti, dell’ordine benedettino, attestato a partire dal 1243. Fu abbandonato nel XVI secolo e nell’800 fu parzialmente riadattato per uso abitativo.
L’isola non risulta stabilmente abitata in nessuna epoca storica mentre nella parte nord dell’isola è presente un faro per l’orientamento marittimo.
Nell’ultimo secolo fu utilizzata solo nella prima e nella seconda guerra mondiale e i ruderi dei vari forti sono tutt’oggi visibili, fra i quali l’Opera Antinave Rubin de Cervin a Punta Zanotto è sicuramente il meglio conservato. Nei fondali circostanti l’isola sono stati recuperati vari reperti e i resti di una nave romana del II secolo a.C. oggi esposti al museo navale di La Maddalena.