I due gioielli della Thailandia.
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Spesso pensando alla Thailandia, questa viene associata alle sue fantastiche spiagge e a Bangkok, ma in realtà ha molto altro da offrire, tra cui Ayutthaya o Sukhothai, due tra le città più sacre e celebri, tappe assolutamente imperdibili per qualsiasi turista, entrambe con una storia magica e leggendaria alle spalle.
Ma quale è meglio tra le due? Scopriamolo insieme in questa guida.
La città della serenità che sa stregare.
Situata a nord di Bangkok e raggiungibile tranquillamente in treno partendo dalla stazione di Hua Lamphong, in circa due ore di un viaggio piuttosto economico con treni discreti.
Nell’antichità era la capitale del “Regno di Siam”, prima di essere quasi totalmente distrutta dai Birmani. Ad oggi è ricca di siti archeologici e soprattutto templi dalla indubbia bellezza, con la particolarità di essere tranquillamente visitabile in bici.
Il parco archeologico comprende vari templi, come il “Wat Phra Si Samphet”, il “Wihaan Monkhon Bophit” oppure il “Wat Ratburana”, tutti visitabili con un unico biglietto che costa poco oltre i 200 bath.
Questi edifici rendono la visita realmente emozionante, conferendo a Ayutthaya un aspetto magico, soprattutto nelle ore serali, quando l’accurata illuminazione dona un aurea quasi mistica.
Quando ci si trova a Ayutthaya, sembra di tornare indietro di secoli, quando le pianure centrali erano il vero e proprio cuore del Siam. Basti pensare che all’apice del suo splendore, il regno aveva un estensione superiore a Inghilterra e Francia messe insieme, raggiungendo nel XVII secolo una popolazione superiore a quelle di Londra e Parigi.
La città sacra della Thailandia.
Secondo la leggenda, la città sacra di Sukhothai, trova le sue origini nel 500 d.C. per mano di un re nato da una relazione tra la mistica principessa Naya ed un uomo.
La storia invece determina che nel 1238 un capotribù Thai, riesce nell’impresa di rendersi indipendente dal dominio dell’impero Khmer, stabilendo a Sukhothai il primo regno siamese, dando inizio alla dinastia del “Regno di Sukhothai”.
Dichiarata patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco, Sukhothai è un luogo suggestivo, dalle straordinarie architetture, che la rendono uno dei siti archeologici più affascinanti di tutta la Thailandia.
Stiamo parlando di un’insieme di edifici dalla travolgente bellezza, che darebbe atto ad un sacrilegio il non visitarli. Caratteristici i “chedi”, la parte conica dei monumenti, che soprattutto verso le luci del tramonto, diventano degli affascinanti panorami fotografici.
La filosofia di base del luogo, è l’aver rinunciato all’opulenza ed allo sfarzo, in favore di un’estetica leggera.
Lo storico parco si copre una superficie di ben 70 kmq, ed include al suo interno 193 rovine. Cinque sono le aree del parco, i quattro punti cardinali più una centrale, delimitata dalle mura e circondata da un fossato, e che offre le rovine storicamente più importanti.
Dare una risposta al quesito amletico, risulta praticamente impossibile. Non si può determinare il meglio o il peggio di fronte a due luoghi talmente mistici da far pensare ai visitatori di ritrovarsi in un’altra epoca storica, esattamente come non si può pensare di rinunciare a tale visita in entrambi i casi.
Sia Ayutthaya o Sukhothai meritano di essere visitate e vissute, almeno un paio di giorni ciascuna, per poter assaporare fino in fondo l’aurea di misticità che questi affascinanti luoghi rendono.
L’unico aspetto a favore di Ayutthaya, è la minor distanza da Bangkok. Sukhothai dista difatti ben 450 km dalla capitale, quindi risulta meno visitata, anche se questo aspetto, durante alcuni periodi dell’anno, potrebbe essere considerato come positivo ai fini di un esperienza d’introspezione.