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Nella zona nord-orientale del Vietnam, immerso nella fitta e umida vegetazione della foresta pluviale, si erge un piccolo angolo di paradiso: la Baia di Halong. Un’insenatura nota per il colore smeraldino delle sue acque, talmente limpide e lucenti da potercisi specchiare se volessimo emulare un’abitudine tanto cara al personaggio mitologico Narciso.
Vacanza alla Baia di Halong
Se provate una naturale idiosincrasia verso il turismo di massa, il Vietnam potrebbe rappresentare una meta da prendere in seria considerazione per le vostre vacanze. Un Paese che lentamente sta facendo scoprire al mondo intero le sue notevoli potenzialità turistiche, riuscendo a risorgere dalle ceneri del conflitto più sanguinoso e cruento conosciuto dalla storia nel secondo dopoguerra.
E d’altronde, non potrebbe essere diversamente vista l’eccezionale particolarità di una terra che offre spettacolari scenari di paesaggi incontaminati e dalla rara bellezza, miscelati alla perfezione con la ricchezza di una civiltà millenaria che affonda le sue radici nelle dinastie imperiali, nel colonialismo e in tutti quegli eventi storici e culturali che hanno lasciato su questi territori la loro impronta indelebile.
Se decidete di effettuare un tour in Vietnam nel periodo estivo, una tappa d’obbligo che dovete assolutamente mettere in conto nella vostra tabella di marcia è la Baia di Halong, situata nella parte settentrionale del Paese.
Dichiarata una delle sette meraviglie del mondo, la baia di Halong è un gioiello immerso nella natura vergine e selvaggia, costituendo la destinazione ideale per chi ama i viaggi avventurosi ma non vuole rinunciare al mare.
Baia di Halong, caratteristiche e attrattive
La baia di Halong o Ha Long è un’insenatura che sorge nel golfo del Tonchino, a 164 km dalla capitale Hanoi, e comprende circa duemila isolette calcaree e numerose grotte carsiche che rapiscono lo sguardo.
La baia, letteralmente “dove il drago scende in mare“, deve il suo nome a una storia leggendaria.
Infatti, si narra che gli dei mandarono una famiglia di dragoni a difendere il popolo vietnamita dall’invasione cinese. Questi, giunsero nella baia sputando gemme e gioielli, che causarono la formazione di migliaia di isolotti di pietra calcarea con lo scopo di riparare il territorio vietnamita dal nemico cinese.
Tra le isole che si ergono dall’acqua della baia, la maggior parte non sono antropizzate ed ospitano al loro interno delle grotte con sagome particolari che fungono da ammaliante attrattiva per i numerosi visitatori che ogni estate popolano la zona.
Ci sono poi due grandi isole, Tuan Chau e Cat Ba, che hanno servizi e infrastrutture turistiche permanenti come hotel, spiagge, ristoranti. In altre isole, invece, troviamo suggestivi villaggi di pescatori locali che sembrano sospesi nell’acqua in un’atmosfera senza tempo che lascia a bocca aperta. Da segnalare, a tal proposito, è la ricchezza della fauna marina con oltre duecento specie di pesci.
La varietà e lo splendore di questi scenari mozzafiato spiegano perchè la baia di Halong sia stata dichiarata patrimonio Unesco già dal 1994.
Baia di Halong, cosa visitare
Per esplorare questa insenatura dalla bellezza abbacinante è necessario noleggiare un’imbarcazione. Si tratta dell’unico mezzo che consente di muoversi agevolmente tra le migliaia di isolotti calcarei che punteggiano la costa, raggiungendo anche gli angoli della baia più nascosti.
Assolutamente imperdibile è l’escursione nelle grotte, luoghi misteriosi sui quali sembra aleggiare un’aura di magia.
Tra le diverse grotte spicca per grandezza quella di Hang Dau Go (Grotta dei Pali di Legno), scoperta da un gruppo di esploratori francesi nel XIX secolo. Al suo interno è possibile ammirare una fitta distesa di stalattiti e stalagmiti e pareti con affreschi ottocenteschi.
Molto in voga è anche la grotta Hang Sung Sot (Grotta della Sorpresa), formata da grosse cavità di cui una contenente una roccia a forma fallica considerata simbolo di fecondità.
Molto apprezzata è anche la grotta Hang Trong (Grotta dei Tamburi), così chiamata perché il fischio del vento che echeggia al suo interno a tratti appare simile al rullo dei tamburi.