Baia di Ieranto: percorso a piedi e indicazioni

Tutte le informazioni sul percorso a piedi per scoprire le meraviglie della Baia di Ieranto, lungo la costiera sorrentina.

Un percorso a piedi emozionante ed indimenticabile è quello da intraprendere nella Baia di Ieranto, nella natura incontaminata della costiera sorrentina. Scopriamo, quindi, tutti i dettagli dell’itinerario.

Baia di Ieranto: percorso a piedi

La Baia di Ieranto, o Jeranto, fa parte dell’area naturale che si trova nell’insenatura della costiera sorrentina.

La zona fa parte del comune di Massa Lubrense, nella città metropolitana di Napoli. Inserita nell’Area naturale marina protetta Punta Campanella, la baia è un gioiello della costa tutto da scoprire, tra scorci sul mare e paesaggi incontaminati.

La passeggiata lungo la Baia è una delle più belle da fare all’interno dell’Area Marina Protetta e si giunge fino alla splendida spiaggetta di Ieranto.

Da qui, inoltre, si possono ammirare in lontananza Punta Campanella ed i Faraglioni di Capri.

Vediamo, quindi, tutti i dettagli dell’escursione a piedi in questo angolo di paradiso.

L’itinerario

Il percorso non è difficile e presenta un dislivello di 250 metri, per un totale di 6 chilometri di percorrenza dalla collina al mare. In genere, quindi, il percorso richiede circa 40 minuti di cammino in discesa e un’ora in salita.

Il sentiero inizia dalla piazzetta di Nerano, e precisamente dalla strada che conduce alla Marina del Cantone, in via A. Vespucci. Sulla destra, a pochi metri oltre la piazza, c’è via Jeranto, un lastricato in leggera pendenza. Iniziata la passeggiata, si inizia a scorgere la costa con gli isolotti dei Galli.

Il sentiero prosegue, poi, in piano fino ad un altro punto panoramico, Villa Rosa, dove Norman Douglas scrisse il suo Siren Land. Da qui si può ammirare il borgo marinaro del Cantone con la sua spiaggia piuttosto estesa che abbraccia le acque del golfo di Salerno.

Da questo punto il sentiero inizia a scendere per inoltrarsi negli arbusti della macchia mediterranea che a tratti circondano il tracciato. Di tanto in tanto sarà bene gettare l’occhio alle pareti calcaree del Monte San Costanzo.

Lasciando ora sulla destra delle piante di fichi selvatici, il tracciato diventa più impegnativo per la sua pendenza e per i sassi che sporgono dalla terra battuta. Ci si avvicina, dall’alto, alla zona di Mortella, un lido che segue la spiaggia dei Tedeschi, raggiungibile oggi solo via mare.

Poi, sulla sinistra inizia a comparire il promontorio di Montalto. Il sentiero si apre in una vista circolare spettacolare. Da qui è evidente la conformazione geomorfologica a Tre Pizzi del promontorio che ha contribuito all’assegnazione storica del toponimo. Infatti, l’etimologia della parola Jeranto deriva forse dal greco Jerax, che significa, appunto, rapace.

Al bivio si può scegliere se proseguire verso la torre cinquecentesca di Montalto, o inoltrarsi per l’antica scala in gradoni che conduce alla piccola spiaggia di Capitiello. Si consiglia di porre molta attenzione, scendendo questa gradinata, in quanto il suo stato è di totale abbandono. In ogni caso i due tracciati sono collegati fra loro da un piacevole passaggio nella tenuta terriera del F.A.I..

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