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In molti pensano che la cattedrale di Roma sia San Pietro, mentre in realtà è la Basilica di San Giovanni in Laterano, ma scopriamone la storia e la descrizione. Una chiesa antica, ricca di curiosità, nonché una delle più importanti della Capitale.
Basilica di San Giovanni in Laterano
La basilica di San Giovanni in Laterano è la cattedrale di Roma, e vanta una storia importante e antica.
Il nome completo è Papale arcibasilica maggiore cattedrale arcipretale del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano ed è attualmente retta da papa Francesco tramite il cardinale arciprete Angelo De Donatis.
Si tratta, inoltre, della prima delle quattro basiliche papali maggiori nonché la più antica e importante basilica d’Occidente.
La cattedrale si erge sul colle del Celio, ed è la rappresentazione materiale della Santa Sede, che ha qui la sua residenza.
La basilica comprende anche il Palazzo Pontificio del Laterano, il Palazzo dei Canonici, il Pontificio Seminario Romano Maggiore e la Pontificia Università Lateranense.
La chiesa viene anche detta “arcibasilica” perché è la più importante delle quattro basiliche papali maggiori e ha il titolo onorifico di Madre e Capo di tutte le chiese nella città e nel mondo.
La storia
Inizialmente, Papa Silvestro I, nel IV secolo, la dedicò al Santissimo Salvatore. In seguito, tuttavia, papa Sergio III, nel IX secolo, aggiunse la dedica a San Giovanni Battista. Infine, papa Lucio II, nel XII secolo, incluse anche San Giovanni Evangelista.
La Basilica di San Giovanni sorse nel IV secolo in una zona allora conosciuta come Horti Laterani. Si tratta di antichi possedimenti della famiglia dei Laterani che erano stati confiscati durante l’impero di Nerone.
Considerando che precede di circa 14 anni la fondazione della Basilica di San Pietro, la Basilica di San Giovanni è in assoluto la più antica basilica del mondo.
Le curiosità
Nella descrizione della Basilica di San Giovanni in Laterano non possono mancare le curiosità, che in questa splendida chiesa abbondano.
All’interno della chiesa vi è la tomba di papa Silvestro II, uomo di grande sapienza al quale nel Medioevo si aggiunse una sinistra fama di mago. Si dice che la tomba originale, erettagli da papa Sergio IV, si inumidiva quando si avvicinava la morte di un cardinale. Inoltre, trasudava acqua quando un papa si avvicinava alla morte. Questo fino al 1684, quando, per volere di papa Innocenzo XI, venne aperta per un’ispezione e le spoglie del papa, trovate intatte, si dissolsero al contatto con l’aria.
Ma tra le mura della chiesa riecheggia anche una macabra storia, nota come il sinodo del cadavere. Si tratta del processo a papa Formoso, morto nell’896. Il processo, tuttavia, vi fu in seguito alla sua morte.
Stefano VII decise di riesumare il cadavere dal sepolcro, abbigliarlo con i paramenti sacri, e metterlo su un trono nella sala del concilio. In tal modo, tutta l’assemblea dei prelati poteva giudicarlo.
Formoso fu dichiarato colpevole ed indegno del pontificato. Quindi i paramenti gli furono strappati, le tre dita mozzate, ed il cadavere trascinato per le vie di Roma e gettato nel Tevere.