Il colle Aventino, con le sue caratteristiche pendici che scendono quasi a picco sulle rive del Tevere, è il colle più appartato dei sette su cui venne fondata la città di Roma.
La Basilica di Santa Sabina, del V secolo, fu costruita dal prete Pietro di Illiria sulle rovine della casa romana di Sabina, matrona convertitasi al cristianesimo e poi santificata.
L’edificio ha subito significativi cambiamenti nel corso dei secoli anche a testimonianza dell’importanza che ha sempre rivestito nella storia della Chiesa.
Nella Chiesa, composta da tre navate, si accede attraverso un portico. Al suo interno non sono pochi gli interventi recenti che citano e in parte ricostruiscono elementi antichissimi dell’edificio come nel caso della Schola Cantorum.
Poco distante si trova la Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio che, certamente, fu costruita prima della Basilica di Santa Sabina, tra il III e il IV secolo, ma si propone all’attenzione del visitatore secondo il suo impianto più recente che risale alla metà del Settecento; solo un campanile romanico, la cripta e un portico medievale rimangono a testimoniare il passato più lontano dell’edificio.
Più piccola delle altre due è la Chiesa di Santa Prisca costruita più o meno nello stesso periodo di santa Sabina, nel luogo in cui i coniugi Aquila e Prisca avrebbero ospitato San Pietro e San Paolo, e poi oggetto di ulteriori modifiche e rifacimenti. Al suo interno si trova un mitreo scoperto da meno di un secolo che testimonia in modo compiuto l’edificazione della chiesa su una costruzione romana già esistente.In Piazza dei Cavalieri di Malta, presso la Chiesa di Sant’Anselmo ha la sua sede la Confederazione benedettina: qui risiede l’Abate Primate dell’Ordine e sempre qui sorge l’Università benedettina (Pontificio Ateneo Sant’Anselmo).
La chiesa è in stile neoromanico, e fu costruita dall’architetto Francesco Vespignani alla fine dell’Ottocento, sui resti di una domus romana del II-III secolo d.C., visibili nei sotterranei della chiesa. Durante le liturgie domenicali è possibile ascoltare i canti gregoriani eseguiti dai monaci.