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Battambang è la seconda città per grandezza della Cambogia. Dietro il significato del suo nome, ‘bastone perduto‘, si nasconde il fascino di un’antica leggenda.
Storia di Battambang
Leggenda narra che un povero contadino cambogiano, mentre portava a pascolare il suo bestiame, trovò un bastone con dei poteri magici: si accorse, infatti, che agitandolo riusciva a controllare i movimenti delle sue bestie.
Decise allora di sfruttare i suoi poteri per divenire il nuovo monarca e così fece. Da questo colpo di stato, il figlio del re deposto dall’ex contadino riuscì a scappare e cominciò una nuova vita da monaco.
Dopo essersi insidiato come nuovo re, l’ex contadino sognò che il suo regno sarebbe durato non più di sette anni, sette mesi e sette giorni poiché un religioso su un cavallo bianco avrebbe preso il suo posto.
Egli allora, spaventato per il sonno fatto la notte precedente, ordinò che tutti i monaci del regno si presentassero a corte affinché potesse ucciderli. Tra i monaci convocati al palazzo del re c’era anche l’ex principe, che nel corso del suo viaggio verso la corte incontra un’eremita, il quale a sua volta gli reca in dono il suo cavallo bianco.
L’ex principe accettò così il dono e si rese conto che il cavallo fosse capace di volare e così, in sella al suo candido e alato destriero, giunse al palazzo del re.
Quando questi lo vide arrivare, pensò che il suo sogno si stesse avverando e così gli lanciò il bastone magico, senza però colpirlo.
Convinto allora che non avesse mai avuto alcuna chance di vittoria, il re scappò lasciando il trono al suo legittimo erede.
Quel bastone non fu mai più ritrovato ma si narra che sia atterrato proprio lì dove sorse la città di Battambang.
Tuttavia Battambang ha anche una storia recente molto più cruda, è stata infatti luogo negli anni ’60,durante il regime di Pol Pot, di una rivolta sanguinosa che ha decimato gli abitanti del posto e, di fatti, tutt’oggi resta una città molto tranquilla e silenziosa con pochi abitanti rispetto alle dimensioni del posto.
Natura di Battambang
Queste caratteristiche però sono oggi un punto a favore della città e del turista che qui si trova immerso nella natura, lontano dai rumori, dallo stress e dalla frenesia della metropoli.
La terra si dipinge del colore del fuoco, in contrasto col verde acceso di prati e risaie, col marrone degli stagni e l’azzurro del cielo.
Battambang accoglie i turisti coi suoi magnifici colori e i paesaggi bucolici, le mucche al pascolo, le strade sterrate percorse da bimbi in bici, scooter e tuk tuk, che sono i mezzi di trasporto più utilizzati.
Cosa vedere a Battambang
Phnom Sampeau è una collina a una decina di chilometri da Battambang, alla base della quale si trova la Bat Cave, ossia la grotta dei pipistrelli, dalla quale ogni giorno, più o meno al tramonto, è possibile osservare uno stormo nero di pipistrelli che si librano in volo alla ricerca di cibo.
Salendo dalle pendici ci si imbatte poi nelle Killing Caves, le grotte dell’eccidio, sorvegliate da un buddha dorato. Una volta imboccato il percorso, si giunge ad una caverna in cui sono state raccolte le ossa delle persone uccise dai Khamer rossi durante il regime di Pol Pot, ora divenute luogo di pellegrinaggio. Salendo poi verso la cima, si raggiungono i templi dai colori sgargianti dove è possibile imbattersi in un gruppo di macachi.
Il Banan Temple, si trova al termine di una scalinata di 358 gradini sulla cima di una collina, immerso nella giungla. La fatica infatti è interamente ripagata dallo spettacolo che avrete di fronte.
Nelle prossimità del Banan Temple, si trova questo ‘treno’ Bamboo train, molto rustico, fatto di bambù che percorre delle rotaie immerse nelle verdi campagne cambogiane.
Questa che ora è divenuta una tipica attrazione per i turisti, era in passato un treno merci e caratteristico è il fatto che se due treni si scontrano, uno dei due deve essere scomposto e poi ricomposto.
Al termine del giro sono poi presenti dei negozietti di souvenir. Se tutto ciò non dovesse bastare, questo viaggio vi resterà sicuramente impresso nel cuore per le persone, straordinarie e socievoli, e per la capacità che ha questa città di farvi riscoprire il fascino delle piccole cose.