Bioko è ricoperta da una rigogliosa foresta pluviale e vanta alcune spiagge dall’aspetto selvaggio. Ma a Bioko, situata di fronte alle coste occidentali dell’Africa, vi sono anche splendidi edifici di epoca coloniale, che ricordano i tempi in cui l’isola era un territorio spagnolo.
L’isola di Bioko è un luogo in cui l’industria turistica è quasi inesistente. Situata di fronte alle coste occidentali dell’Africa, Bioko ospita la capitale della Guinea Equatoriale, la città coloniale di Malabo, e vive soprattutto grazie all’industria estrattiva. Ma questa circostanza non vi deve spaventare. Sull’isola vi sono alcune splendide spiagge, edifici risalenti all’epoca della dominazione spagnola e una fittissima foresta pluviale, dove vivono scimmie rarissime e antilopi delle foreste. Bioko è abitata principalmente dall’etnia Bubi, ma nel corso dei secoli ha visto il passaggio di numerosi popoli stranieri.
A scoprirla fu il navigatore portoghese Fernando Pò ed è con il nome di Fernando Pò che l’isola era conosciuta nei secoli passati. Dopo i portoghesi, arrivarono da queste parti anche gli olandesi e gli spagnoli, che hanno lasciato una serie di suggestivi edifici in stile coloniale. Per un breve periodo, a cavallo della metà del XIX secolo, l’isola è stata invece occupata dall’esercito britannico, per poi tornare nuovamente in mano agli spagnoli.
E’ stata la posizione geografica a stimolare l’interesse degli europei per l’isola, ma dopo l’indipendenza della Guinea Equatoriale, arrivata nel 1968, Bioko ha smesso di ricoprire il ruolo che aveva avuto per secoli. L’isola è abbastanza sicura e può essere facilmente raggiunta con i voli internazionali che collegano Malabo ad alcuni aeroporti europei. Non aspettatevi, tuttavia, di trovare prezzi da terzo mondo, perché Bioko è una destinazione abbastanza cara, almeno per chi vuole avere una sistemazione decente e un pasto degno di questo nome.
Malabo e parchi nazionali
Adagiata sulla costa settentrionale di Bioko, la città di Malabo è la capitale della Guinea Equatoriale ed è un luogo piacevole in cui trascorrere un paio di giorni. Negli ultimi anni gli abitanti di Malabo sono più che raddoppiati ed hanno raggiunto le 100.000 unità, soprattutto a causa dello sviluppo dell’industria petrolifera. La città ha dunque perso una buona parte del suo fascino, ma vi sono ancora angoli suggestivi che ricordano l’epoca coloniale. Se volete passeggiare tra una serie di edifici dalle linee spagnoleggianti, recatevi presso la Universidad Nacional de Guinea Ecuatorial, che fu fondata durante l’epoca della dominazione spagnola. Se invece avete voglia di mare, recatevi verso la cittadina meridionale di Luba. E’ nei pressi di Luba, infatti, che si trova l’unica spiaggia di sabbia bianca dell’isola, quella che prende il nome, non a caso, di Arena Blanca. Intorno ad Ureca, invece, vi sono una serie di spiagge di sabbia nera in cui le tartarughe marine depongono le uova. E’ però nell’entroterra che si trovano i panorami più suggestivi di Bioko. Gli amanti del trekking hanno essenzialmente due possibilità. La prima è di recarsi al Pico Basile, un vulcano non attivo che raggiunge i 3.011 metri d’altezza. Il vulcano è ricoperto dalla foresta pluviale ed è l’habitat di primati, rettili e volatili. L’altra possibilità è quella di visitare l’area che si trova intorno a Moka, dove vi è la sede del Bioko Biodiversity Protection Program. Il centro scientifico, che si occupa della salvaguardia di flora e fauna, si trova tra le montagne dell’entroterra. Da qui è possibile raggiungere il suggestivo Lago Biao. In termini di biodiversità, è però la Gran Caldera il vero gioiello di Bioko. Questo vulcano, tuttavia, può essere visitato soltanto dalle spedizioni scientifiche.