Le Maldive non sono "magiche" solo di giorno, di notte stupiscono ancor di più con la bioluminescenza.
L’arcipelago delle Maldive rappresenta il sogno vacanziero di tantissime persone nel mondo, anche di coloro che abitano in zone dotate di splendide spiagge come l’Italia.
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Le isolette delle Maldive riescono a catturare l’attenzione grazie alle loro numerose peculiarità, che in alcuni casi le rendono uniche nel loro genere.
Non si tratta dunque della sola meraviglia di un paesaggio esotico e incontaminato, o delle magnifiche spiagge chiarissime di sabbia sempre fresca sotto i piedi, ma anche di veri e propri rarissimi eventi naturali come quello della bioluminescenza notturna.
Alcune spiagge dell’arcipelago diventano infatti dei veri e propri spettacoli da ammirare non solo durante la tintarella diurna, ma anche in notturno.
Nello specifico il fenomeno della bioluminescenza avviene in particolare lungo la spiaggia di Vaadhoo, situata nell’atollo Huvadhu a nord dell’arcipelago maldiviano.
Al calar della sera la battigia si accende fra sabbia ed acqua di numerose lucine blu chiaro, così ben definite da sembrare quasi luci al led poste in loco dalla mano dell’uomo. Queste non hanno però nulla di artificiale, si tratta infatti di una meraviglia del tutto naturale.
Questo colore brillante e fosforescente che appare solo di notte, è dovuto alla presenza di microrganismi unici nel loro genere che abitano le acque dell’atollo. Si tratta di un particolare tipo di fitoplancton che, trasportato dolcemente dalle onde, finisce per arenarsi fra i granelli finissimi della sabbia.
Si viene a creare così uno spettacolo di lucine trascinate dal morbido ritmo della danza delle onde. La costa diviene così una sorta di distesa stellata a terra, e camminando sulla sabbia si lasciano delle caratteristiche orme luminose: c’è persino chi gioca a tracciare disegni, striature, scritte luminescenti!
Fra i più scettici e i meno informati, il fenomeno viene additato come un segnale inquietante di presunto inquinamento ambientale, o numerose altre infelici teorie. In realtà la presenza di questo fitoplancton è un segnale estremamente positivo: questi microrganismi per vivere hanno bisogno di un equilibrio delicatissimo nel loro ambiente naturale.
Una variazione in tale equilibrio, portata da fattori climatici e ambientali o dall’inquinamento stesso, porterebbe piuttosto alla loro scomparsa. Cosa che è purtroppo avvenuta in passato presso diverse altre spiagge come la celebre Baia bioluminescente in Porto Rico, spentasi nel 2014 a seguito di variazioni nell’ecosistema locale.
Questo evento non deve dunque allarmare, specialmente considerato che anche altri animali marini in diverse parti del mondo effettuano processi chimici o fisici che li portano a mostrare la bioluminescenza.
C’è chi lo fa come metodo difensivo contro determinati predatori, chi per illuminarsi letteralmente il passaggio lungo l’ambiente circostante, chi come esca per le proprie prede o come prezioso segnale di corteggiamento.
Spettacoli simili li si può ammirare ad esempio in Giamaica nella Laguna Luminous, o in Giappone presso la Baia di Toyama in cui risplendono i peculiari ed unici calamari bioluminescenti.
Per chi avesse ancora qualche timore, non bisogna dimenticare inoltre che il fitoplancton è parte integrante della catena alimentare di numerose specie marine e che contribuisce attivamente alla produzione di gran parte dell’ossigeno generato dai vegetali del pianeta: la sua presenza è estremamente positiva e naturale.
Come quasi tutti i fenomeni unici e spettacolari del nostro pianeta la bioluminescenza alle Maldive seppur non sia estremamente rara, si verifica solo in certi periodi dell’anno.
In questo specifico caso, per poter sperare di assistere allo spettacolo bisogna recarsi sulle coste di Vaadhoo nelle notti dei mesi che vanno da Luglio fino a Febbraio.
Un lasso di tempo abbastanza generoso per sperare di ritagliarsi una meritata vacanza e portare a casa un bel ricordo con qualche foto unica nel suo genere. Meglio affrettarsi dunque se si vuole vivere questa esperienza, perché un giorno tutto questo potrebbe non verificarsi più a causa di numerosi fattori tipici del cambiamento dei delicatissimi ecosistemi marini.