Boom del Turismo in Italia nel 2023: oltre 134 milioni di arrivi, ma le sfide restano

Il settore del turismo in Italia rimane un asset di primo piano. Nel 2023 si sono registrati numeri da capogiro, con oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di presenze. Nonostante un’inflazione diffusa in Europa e non solo, il Bel Paese lo scorso anno ha visto un vero e proprio boom turistico, raggiungendo il suo apice storico.

Questo trend, che si inserisce in un più ampio contesto globale di crescita del settore, testimonia la resilienza del turismo, capace di riprendersi vigorosamente dopo la battuta d’arresto dovuta alla pandemia. Complice la particolare attrattiva che l’Italia ha agli occhi dei turisti di tutto il mondo e che, con l’incremento del numero di viaggiatori nel corso dei decenni, ne ha fatto una delle mete più ambite e richieste al mondo.

E se si considera che negli ultimi 50 anni il numero di turisti internazionali è cresciuto esponenzialmente, passando da 25 milioni nel 1950 a 674 milioni nel 2000 (per arrivare al picco di 1,5 miliardi nel 2019), è facile intuire perché il settore italiano del turismo abbia superato velocemente il periodo di crollo dovuto alla pandemia.

Una recente analisi dell’ISTAT evidenzia un quadro entusiasmante a tal proposito: la componente estera dei turisti che scelgono l’Italia è pari al 52,4% delle presenze totali. A riprova del fascino intramontabile che l’Italia esercita sui visitatori internazionali.

Particolarmente vivace è il settore extra-alberghiero, che registra incrementi di arrivi e presenze ancora più significativi rispetto al settore alberghiero (+16,9% e +11% rispetto al 2022 nel primo caso; +11,5% e +8,1% nel secondo caso), segno di una domanda turistica sempre più variegata e alla ricerca di esperienze autentiche. Lazio e Lombardia si confermano le regioni trainanti, soprattutto grazie al flusso costante di visitatori verso Roma e Milano.

A sostegno di questo successo, il governo italiano ha implementato una serie di misure strategiche, tra cui spicca il Fondo Rotativo Turismo. Rivolto alle imprese turistiche medio-grandi, questo strumento di finanza agevolata si propone di innalzare la qualità dell’offerta ricettiva a livello nazionale incentivando una serie di interventi cruciali: dalla riqualificazione energetica e antisismica delle strutture all’eliminazione delle barriere architettoniche, dalla digitalizzazione alla realizzazione di piscine termali e all’acquisto di arredi.

Ma cosa rende l’Italia una meta così ambita dai viaggiatori di tutto il mondo? Il segreto risiede in un mix irresistibile di storia, arte, cultura, enogastronomia e bellezze naturali. Dalle città d’arte ai borghi medievali, dalle coste mozzafiato alle montagne innevate, l’Italia offre un ventaglio di esperienze uniche e irripetibili.

Negli ultimi anni, si assiste anche a una crescente affermazione di nuove forme di turismo, come il turismo lento e il turismo esperienziale, che privilegiano l’autenticità, la scoperta del territorio e il contatto con le comunità locali. Questa evoluzione della domanda turistica contribuisce a mantenere alto l’interesse per l’Italia, anche in un contesto globale sempre più competitivo.

Il governo italiano, consapevole dell’importanza strategica del settore, ha destinato ingenti risorse al turismo, implementando politiche mirate a favorirne lo sviluppo. Anche l’Unione Europea, attraverso i fondi per la politica di coesione, contribuisce in modo significativo a sostenere la crescita del turismo in Italia.

Ma nonostante le prospettive rosee, il futuro del turismo presenta delle sfide. La più importante è la necessità di bilanciare la crescita economica con la tutela dell’ambiente e il benessere delle comunità locali. L’overtourism, il consumo di suolo, l’inquinamento e la pressione sulle risorse naturali sono solo alcuni degli aspetti critici che richiedono attenzione.

Scritto da redazione

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