Il Borgo Montanaro è uno dei piccoli borghi da riscoprire nel torinese, famoso soprattutto per l'organo monumentale.
Argomenti trattati
Il piccolo borgo di Montanaro, nel torinese, è un piccolo gioiello del Piemonte ricco di storia e con luoghi meravigliosi da visitare. Scopriamo, quindi, quali sono le attrazioni più imperdibili di questo borghetto.
Montanaro, anche noto come Montanar in piemontese, è un comune italiano di poco più di cinquemila abitanti rientrante nell’area della città metropolitana di Torino in Piemonte.
Il nome di questo piccolo borgo deriva proprio dalla sua posizione rialzata rispetto alla riva dell’Orco e che, un tempo, era contornato da fitti e scuri boschi per cui da “monte nero”.
Situato a circa 30 chilometri dal capoluogo piemontese, Montanaro è uno dei borghi più interessanti della regione.
Vediamo, quindi, quali sono i luoghi storici più belli da visitare durante una giornata nell’antico borgo.
Il castello di Montanaro è uno dei simboli di questo piccolo paesino, una struttura di origini medievali. Negli anni fu parzialmente distrutto, e poi ricostruito nel Cinquecento, quando ospitò la torre della Zecca. Il castello è una testimonianza importante della storia del borgo, che è appartenuta, per più di cinque secoli all’Abbazia di Fruttuaria, fondata a San Benigno Canavese nel 1003 dal monaco benedettino e architetto Guglielmo da Volpiano, nipote di Re Arduino d’Ivrea.
Edificata per la prima volta nel lontano 1649, la chiesa di Santa Maria Assunta è stata ridisegnata dal 1758 dall’architetto Bernardo Antonio Vittone, dopo che un incendio mandò in rovina la struttura originaria. Vittone progettò anche la chiesa di Santa Marta, il nuovo campanile e la casa comunale, in un complesso armonico e coerente. Molto importante è il Battistero, che risale al 1768. Da vedere anche gli armadi in ebano della sacrestia.
All’interno della chiesa di Santa Maria Assunta, molto famoso è il suo organo monumentale. La cassa lignea e le 2400 canne furono costruite nel 1810, da Giovanni e Giacinto Bruna. Nel 1872, l’organo fu per buona parte ricostruito da Giacomo Vegezzi Bossi. Poi, cento anni dopo, nel 1996, partì il progetto di restauro, per volere della Soprintendenza. L’organo è stato valorizzato dai cd incisi dalla collana discografica Antichi Organi del Canavese. La direzione artistica Antichi Organi del Canavese organizza, ogni anno, il concerto di Santo Stefano, con la collaborazione di Pro Loco di Montanaro. Questo evento attira ogni anno migliaia di turisti e visitatori che provengono da tutta la regione.