Con la Brexit il nostro modo di viaggiare da e verso la Gran Bretagna potrebbe cambiare e la prima rivoluzione inizierebbe proprio dagli aeroporti. Vediamo come potrebbe cambiare il nostro modo di viaggiare in Gran Bretagna.
La prima rivoluzione? Negli aeroporti!
La prima rivoluzione potrebbe cominciare proprio dagli aeroporti. Lo scalo di Milano Linate in cui fino a oggi sono atterrati, e partiti, i voli low cost per la Gran Bretagna potrebbe dover interrompere i collegamenti da e verso il Regno Unito. Tutto il traffico aereo verrebbe quindi deviato su Milano Malpensa, aeroporto principale della grande città.
Il decreto del 2016 Delrio, infatti, non prevede che nello scalo milanese di Linate partano o atterrino voli al di fuori dell’Unione Europea.
Se il decreto dovesse essere attuato, senza subire cambiamenti, si calcola che potrebbero essere lasciati a terra i quasi 3300 passeggeri che ogni giorno volano verso i tre scali della città londinese (London City, Heathrow e Gatwick). Oltre al decreto, c’è un ulteriore problema, per legge, il City Airport può essere collegato solamente con città europee.
Per ovviare a questa difficile situazione l’Unione Europea ha creato, e introdotto, un regolamento che proroga le condizioni presenti al momento per almeno altri sei mesi ma l’aeroporto di Linate non è stato preso in considerazione.
L’articolo 4 del decreto del 18 novembre 2016, dell’allora ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, stabilisce che
i vettori comunitari possono operare collegamenti di linea point to point, mediante aeromobili del tipo “narrow body” (corridoio unico), tra lo scalo di Milano Linate e altri aeroporti dell’Unione europea, nei limiti della definita capacità operativa dello scalo
Un modo per spartirsi il traffico aereo milanese, per cui le tratte intercontinentali sono concentrate su Malpensa, mentre quelle europee su Linate.
Dal 30 marzo quindi, gli scali di Londra non potrebbero più rientrare nell’ambito dei collegamenti dell’Unione Europea. Se nell’immediato i problemi riguardano solamente i voli verso la capitale inglese, da questa estate potrebbero ampliarsi anche per i voli che porterebbero verso Edimburgo.
Sarebbe necessario quindi, aggiornare il decreto includendo, oltre ai paese dell’Unione Europea anche il Regno Unito. In questo modo sarebbe concesso alle compagnie aeree che supportano queste rotto da e vero la Gran Bretagna, (Alitalia, British Airways e EasyJet) di continuare a volare.
Secondo l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) i viaggiatori che utilizzano la tratta tra Milano Linate e Londra sono stati circa 1,21 milioni di passeggeri, circa un ottavo dell’intero traffico annuo dello scalo milanese (ultimo dato disponibile risalente al 2017).
Non solo l’aeroporto di Linate perderebbe una tratta davvero importante ma lo scalo di Malpensa si ritroverebbe ad avere slot improvvisamente pieni e a far subire degli importanti disagi ai propri passeggeri.