Argomenti trattati
L’atmosfera che si respira a Bruges non ha eguali. È una città che ha conservato il suo aspetto meravigliosamente medievale e che del suo passato ha saputo far tesoro. Sono ancora intatti i campanili, i ponti e le case in mattoni dell’epoca.
Tanto che chi ha la fortuna di visitarla ha quasi sempre l’impressione di fare un viaggio a ritroso nel tempo. Un viaggio in un’epoca temporalmente distante ma dal fascino indiscutibile.
Periodo migliore per andare in Belgio
Gli inverni sono piuttosto rigidi in ogni angolo del Belgio. Non è da meno Bruges che, tuttavia, quando il cielo si fa grigio e la pioggia inizia a cadere, sembra ancor più affascinante.
La pioggia sembra difatti sposarsi bene con l’atmosfera del luogo. Un’atmosfera magica, una città che profumo d’antico ma che sa anche guardare al nuovo.
Chi non sopporta le temperature basse, però, farebbe bene a programmare il suo viaggio in Belgio in un periodo più mite e meno piovoso. Non fosse altro per evitare di dover andare in giro con ombrelli, stivali da pioggia o impermeabili.
È da escludere, così come i periodi piovosi, l’estate.
Questo perché in Belgio in luglio e in agosto le precipitazioni sono frequenti ed abbondanti. Stesso discorso per i mesi d’ottobre, novembre e dicembre, dove piove poco e i temporali sono rari. Se si escludono i mesi più freddi, quelli che vanno da gennaio a marzo, il periodo migliore per visitare Bruges è dunque quello compreso tra aprile e giugno.
Non che il cielo in questi mesi sia sempre azzurro, ma le piogge sono sporadiche e, soprattutto, durano meno che nel resto dell’anno. È nella tarda primavera, peraltro, che le città belga danno il meglio di sé. In particolar modo Bruges, quando i suoi paesaggi si riempiono di fiori e il verde si fa più intenso. Tanto vale, allora, fare le valigie allo sbocciare dei primi fiori, per essere certi di poter godere al meglio di tutte le meraviglie che Bruges ha da offrire.
Cosa vedere a Bruges
Gli scorci da cartolina di Bruges sono famosi in tutto il mondo. Perché il capoluogo belga è, se vogliamo, una Venezia in miniatura, una piccola Amsterdam che si sviluppa in riva all’acqua e che ha un fascino unico al mondo. I tetti a punta, spioventi, e le case di mattoni rossi sono rimasti tali e quali a quelli di una volta. Torri e campanili del Medioevo sono ancora lì, che dominano il paesaggio e sovrastano l’acqua in tutta loro imponenza e splendore.
Il Lago dell’amore è uno dei posti più belli che offre la città di Bruges. Passeggiando attorno ad esso si può godere di panorami imperdibili e apprezzare al meglio la particolarità di questa città. Un posto unico nel suo genere, se vogliamo.
Sono da visitare anche i due nuclei medievali, ovvero il Markt e il Bulg, dove si ha davvero l’impressione che il tempo si sia inesorabilmente fermato. Le lancette sono rimaste ferme ai tempi di dame e cavalieri, principi e giullari. Tutto, a Bruges, parla del Medioevo, un’epoca tanto misteriosa quanto innegabilmente affascinante.
Consigliamo, inoltre, di non farsi spaventare dai 366 scalini della storica torre campanaria di Bruges. Da lassù la vista è impareggiabile e regala emozioni uniche. Si possono ammirare i caratteristici tetti che compongono il suo skyline così deliziosamente retrò, ma si può anche godere della quiete del lago.
E che dire, infine, della Basilica del Santissimo Sangue? Risale ad almeno otto secoli fa ed ospita una reliquia d’inestimabile valore. Si tratta di un frammento del tessuto che Giuseppe d’Arimatea utilizzò per asciugare il sangue di Cristo dopo che fu crocifisso alla fine del suo calvario. Un cimelio che viene ancora oggi studiato e analizzato in ogni parte del mondo e che tutti dovrebbero ammirare almeno una volta nella vita.
Luoghi d’interesse a Bruges
Bruges è una cittadina così poliedrica che ospita anche diversi musei. Strutture ben fatte e talmente ricche di preziose opere d’arte che ogni turista dovrebbe concedersi qualche ora per visitarle tutte. Il più celebre è il Groening, che sarebbe il museo comunale delle belle arti della città di Bruges.
Al suo interno sono custodite tantissime opere che risalgono al periodo compreso tra il quindicesimo e il ventesimo secolo. Girare tra le sale è come fare un secondo viaggio nel tempo, balzando da un’epoca all’altra e cogliendo le sfumature di ciascuna di essa.
Da non perdere sono anche i Primitivi fiamminghi, preziose testimonianze di una corrente artistica dal fascino indiscutibile. Il secondo è il Memling, un luogo che trasuda storia da ogni suo angolo. Prima era un ricovero per poveri e malati, una struttura che aveva una valenza prevalentemente sociale. Oggi, dopo un’accurata ristrutturazione, è un polo culturale dov’è possibile ammirare la collezione del pittore che dà il nome alla struttura.