Il Campanile di San Marco – o paròn de casa (Il padrone di casa), come sono soliti a chiamarlo i veneziani – è l’edificio più alto di Venezia, dal quale si può godere di un panorama ampio e spettacolare della Basilica di San Marco, della laguna o persino di alcune isole circostanti, come Murano, e delle Alpi.
Campanile di San Marco: la storia turbolenta
Il Campanile, alto quasi 100 metri, iniziò ad essere eretto nel IX secolo, sotto il Doge Pietro Tribuno, ma la sua costruzione durò fino al XII secolo.
In un primo momento svolgeva la funzione di faro, successivamente divenne anche di torre di difesa e di avvistamento. Il suo aspetto ha subito numerose trasformazioni nel corso dei secoli a causa delle riedificazioni avvenute a seguito di alcuni eventi violenti: dapprima fu colpita da un fulmine nel 1489, poi danneggiata gravemente da un terremoto nella primavera del 1511 e subì anche un terribile crollo nel 1902 che, sebbene non abbia causato fortunatamente vittime all’epoca, comportò un restauro i cui lavori si prolungarono per dieci anni.
Fu, infatti, nel 1912 quando venne inaugurato il nuovo campanile in occasione della festa del Santo Patrono. Al giorno d’oggi non si conoscono al raffigurazioni antiche che ci mostrino l’aspetto che presentava la torre nell’XI secolo.
Campanile di San Marco: curiosità e come visitarlo
In cima al Campanile vi è una statua dorata lunga cinque metri: si tratta dell’arcangelo Gabriele, che segna la direzione del vento dato che la base su cui si regge è una piattaforma rotante. Ai suoi piedi si possono ammirare dei leoni raffigurati e la Giustizia, rappresentata sotto forma di figura femminile. Le cinque campane di cui è costituita la torre svolgevano funzioni diverse durante la Repubblica di Venezia e avevano un ruolo importante per la vita politica e sociale della città. La più grande, la Marangona (o Campanon), è stata l’unica a salvarsi dai terribili eventi che hanno danneggiato la torre nel corso dei secoli. I suoi rintocchi annunciavano l’inizio e il termine della giornata di lavoro dei cosiddetti marangoni, cioè gli artigiani, solitamente carpentieri, dell’Arsenale. La Nona (o mezzana) segnava e segna ancora al giorno d’oggi il mezzogiorno. La Trottiera avvisava i nobili veneziani che dovevano recarsi ad una riunione con altri membri del Maggior Consiglio. La Pregadi (o mezza terza) annunciava la riunioni che si tenevano in senato. La Renghiera (o la Campana del Maleficio), la più piccola, con i suoi rintocchi annunciava le condanne a morte che stavano per svolgersi nella piazza. Il Plenum, quando tutte e cinque le campane suonano in contemporanea, avviene solo in occasione di celebrazioni importanti e poche altre ricorrenze.
Solitamente le code sono lunghissime per poter visitare il Campanile, quindi è consigliabile acquistare il biglietto d’ingresso online e non in loco per saltare la fila. Per salire, invece, non ci si deve preoccupare della fatica: sulla torre vi è un comodo ascensore interno che porta ad una terrazza panoramica. È possibile visitarlo in ogni epoca dell’anno: col cielo terso o con la nebbia, il suo fascino rimane invariabile.
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