La storia dei campi di concentramento in Polonia, teatro degli orrori del nazismo.
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Una delle pagine più nere della nostra storia riguarda i campi di concentramento, luoghi progettati per attuare il genocidio di milioni di persone, ma quali sono quelli presenti in Polonia? Tutte le informazioni e la storia delle strutture presenti sul territorio polacco.
Tra il 1941 ed il 1945, i nazisti realizzarono delle strutture, note come campi di concentramento, in cui sono state uccide brutalmente milioni di persone.
Dopo la presa di potere di Adolf Hitler, infatti, sorsero diversi campi di prigionia sparsi per l’Europa.
In questi luoghi venne scritta una delle pagine più tristi della storia mondiale, in cui minoranze e oppositori al partito nazionalsocialista venivano richiusi.
Sul territorio polacco troviamo alcuni dei più noti, come Auschwitz, ma vediamo quali sono gli altri campi di concentramento e la loro triste storia.
Il più famoso è sicuramente il campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz. Si tratta del più vasto della nazione, situato nelle vicinanze della cittadina polacca di Oświęcim.
Oltre al campo originario, noto come Auschwitz I, durante il periodo dell’Olocausto, nacquero diversi altri campi del complesso, tra cui il famigerato campo di sterminio di Birkenau, o Auschwitz II. Il terzo è il campo di lavoro di Monowitz, o Auschwitz III, oltre ad altri 45 sotto-campi costruiti durante l’occupazione tedesca della Polonia. I deportati venivano utilizzati per lavorare nelle diverse industrie tedesche costruite nei dintorni.
Il campo di sterminio di Bełżec, o lager di Bełżec, è situato nell’est della Polonia occupata, a circa due chilometri dalla stazione ferroviaria di Bełżec.
Dal 17 marzo 1942 fu uno dei tre campi di sterminio, che, sul modello di quello di Chelmno, furono aperti nel 1942 al fine di attuare l’Operazione Reinhard. Il nome in codice dato dai nazisti rappresentava progetto di sterminio degli ebrei in Polonia.
Il campo di sterminio di Chełmno, invece, sorse nei pressi della cittadina polacca di Chełmno nad Nerem. Qui si contarono circa 350.000 di persone uccise.
Quello di Chełmno fu, inoltre, il primo campo ad utilizzare la «gassazione» con monossido di carbonio per le uccisioni di massa.
Il 2 agosto 1940 sorse, poi, il campo di concentramento di Gross-Rosen, come sottocampo di Sachsenhausen.
In poco tempo divenne il più grande della Bassa Slesia. Inoltre, è noto per essere stato uno fra i più famigerati per il trattamento brutale riservato ai prigionieri Nacht und Nebel, Notte e Nebbia, e per aver internato 26.000 donne.
Quello di Majdanek, sorge a pochi chilometri da Lublino. Il campo di concentramento portò alla morte almeno 78.000 persone, per la maggior parte ebree.
Uno dei principali campi di sterminio del regime nazista durante l’Olocausto fu quello di Sobibór.
Qui venivano deportati soprattutto ebrei, prigionieri di guerra sovietici e zingari.
Un campo di concentramento sorse anche nella città di Stutthof, a 35 chilometri ad est di Danzica.
Nato come campo di lavoro nel 1939, nel 1942 divenne campo di concentramento.