Sapere di più su altre usanze e costumi può avere un grosso impatto sul tuo viaggio.
A volte è facile capire quale sia la cosa giusta da fare, come ad esempio tenere aperta la porta per le persone dietro di te.
Ma può essere molto più difficile nel caso di viaggi oltremare o verso altre culture. Quando conosci qualcuno gli stringi la mano? Gli racconti quella fantastica barzelletta che hai appena sentito? Ti inchini? A meno che tu non sia un esperto in relazioni estere, può essere difficile sapere quale sia la cosa giusta da fare in un Paese diverso dal tuo.
Fare errori culturali durante un viaggio d’affari può essere particolarmente imbarazzante (o anche costoso).
Per aiutare a capire le implicazioni delle differenze culturali durante un viaggio di lavoro, la Guida per Viaggi di Lavoro David A. Kelly ha intervistato Gayle Cotton, autrice del bestseller Say Anything to Anyone, Anywhere: 5 Keys to Successful Cross-Cultural Communication (“Dire qualsiasi cosa a chiunque, ovunque: 5 segreti per una comunicazione interculturale di successo”). Oltre ad essere un’autrice di successo, la Cotton si distingue per il suo linguaggio altamente ricercato. Lei è presidente del Circles Of Excellence Inc. ed è un’autorità dell’interculturalità riconosciuta a livello internazionale. E’ apparsa su NBC News, PBS, Good Morning America, PM Magazine, PM Northwest, e Pacific Report. Per altre informazioni visita il sito www.GayleCotton.com. Come leggerai più sotto, la Cotton fornisce molte opinioni convincenti sulle differenze culturali e informazioni utili per chi fa viaggi di lavoro in diversi Paesi e culture.
Per altre informazioni e specifici suggerimenti riguardo altre divergenze culturali puoi consultare l’articolo (in Inglese) part two of About.com’s business travel cultural gap series che continua l’intervista con la Cotton e fornisce dei consigli concreti per chi deve affrontare viaggi di lavoro.
Perché è importante, per chi fa viaggi di lavoro, essere consapevole delle differenze culturali?
Devi essere proattivo altrimenti sarai costretto ad essere reattivo. Troppo spesso chi affronta viaggi di lavoro pensa che le persone con cui avrà a che fare comunicheranno nel loro stesso modo e che condurranno gli affari alla loro stessa maniera. Chiaramente non è così che funziona. Ci sono differenze culturali per ciò che viene considerato rispettoso o meno, per le preferenze sul vestiario, per quanto diretti o indiretti essere, per i saluti, per le formalità, per il linguaggio, e differenze sul tempo, per nominarne solo alcune. Se non conosci quali siano le differenze, sicuramente cadrai su almeno una di queste!
Quali errori comuni commette chi fa viaggi di lavoro nel condurre affari all’estero?
Uno dei primi errori più comuni avviene nel modo in cui si saluta qualcuno. Gli Occidentali tendono ad usare una decisa, ferma, stretta di mano, a guardare direttamente negli occhi, porgere un biglietto da visita con una mano, e con un minimo scambio comunicativo arrivare subito all’affare in piedi. Questo può funzionare in molti Paesi, ma non funzionerebbe nelle culture asiatiche dove le strette di mano sono più delicate, il contatto visivo è meno diretto, i biglietti da visita vengono scambiati con due mani e la conversazione viene prolungata prima di iniziare a parlare di affari.
Qual è l’impatto di un errore culturale?
Dipende da quanto è serio l’errore. Delle piccole infrazioni, come differenti modi di salutare, sono considerate effetto dell’ignoranza e per questo perdonate. Maggiori infrazioni, per esempio quelle che causano umiliazione nella cultura asiatica, causeranno danni permanenti che raramente possono essere riparati. Ci stiamo omogenizzando in una cultura globale, perciò c’è molta più consapevolezza in generale. Di conseguenza ci stiamo adattando affinché le culture si incontrino più o meno a metà.
Chi fa viaggi di lavoro come può riconoscere percezioni culturali preesistenti?
La consapevolezza è il primo passo! Informati sul modo di fare affari e sul protocollo sociale dei Paesi in cui viaggerai e con cui avrai rapporti lavorativi. Tutti hanno percezioni preesistenti riguardo differenti culture e differenti tipi di persone. E’ inerente alla nostra educazione e parte di ciò che siamo. Negli anni ’90, quando ho iniziato ad insegnare comunicazione interculturale in Europa, ho ben presto capito che avevo tre punti deboli. Il primo: sono americana, e cosa sanno gli Americani di cultura? Il secondo: sono una donna, e a quei tempi non era comune per le aziende avere istruttrici donne per business di alto livello. Il terzo: sono bionda, e ho scoperto che quelle sciocche barzellette sulle bionde ci sono dappertutto! Se fossi stata più consapevole delle percezioni preesistenti avrei cambiato il mio approccio indossando abiti più sobri, mostrando una maggiore serietà nel mio stile lavorativo e acconciandomi i capelli con una treccia alla francese.
Cosa dovrebbe sapere chi fa viaggi di lavoro riguardo al linguaggio del corpo nelle altre culture?
Il linguaggio del corpo è verosimilmente abbastanza diverso, e potrebbe significare cose completamente diverse da una cultura a un’altra. Una delle cose più comuni che ti farà partire col piede sbagliato è il passo falso. E’ veramente troppo facile offendere qualcuno con un gesto a cui si è abituati ma che in altre culture può essere reputato osceno. Anche i nostri più importanti leader hanno commesso di questi errori! Il presidente George H.W. Bush finì sui primi titoli a Canberra, Australia, nel 1992 quando mostrò con la mano il simbolo “V”, comunemente considerato segno di vittoria o di pace. Essenzialmente, ha salutato gli Australiani con la loro versione del dito medio alzato. Più tardi ha formalizzato delle scuse, alquanto umoristiche, dal momento che era il giorno prima di affermare pubblicamente “Sono un uomo che conosce ogni gesto che abbiate mai visto, e non ho avuto bisogno di impararne nessuno da quando sono qui”.
Chi fa viaggi d’affari come può incrementare la sua efficacia nel trattare con persone provenienti da altre culture (di persona, al telefono, via email)?
Il modo più facile e veloce è quello di capire il modo di fare di qualcuno, che sia di persona, al telefono o via email. Ti stanno dicendo come vogliono comunicare, quindi fai attenzione. Di persona, è facile osservare il linguaggio del corpo, le espressioni e il modo di fare affari. Adattati al loro modo di fare e sii più o meno espansivo in base a questo. Al telefono, se qualcuno è diretto e va al punto, tu fai lo stesso. Se sono più inclini ad una breve comunicazione, tu fai lo stesso. Via email, cerca di creare un profilo dell’emittente. Se l’emittente inizia con “Caro”, inizia anche tu l’email con “Caro”. Se usa i cognomi, usa i cognomi anche tu. Se nelle mail ha uno stile socievole in contrasto con uno stile diretto, adattati. Se nella linea della firma appare “Saluti” o “Cari saluti”, usa lo stesso nel rispondergli. Ci sono molti livelli di “Saluti” che in certe culture dettano il calibro della relazione.
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