Andiamo alla scoperta della magica regione appartenente alla Turchia che risponde al nome di Cappadocia. Cosa vedere in zona?
Andiamo alla scoperta della meravigliosa zona della Cappadocia. Cosa visitare, quando andare e come arrivare? Cerchiamo di rispondere a tutte queste domande in questo articolo.
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Si tratta di una regione molto nota, che si trova in Asia Minore. E’ localizzata al centro della penisola dell’Anatolia. Vicino troviamo i monti dell’Antitauro, mentre ad Oriente troviamo l’alto corso del fiume Eufrate, che di fatto ne delimita il confine. E’, inoltre, attraversata dal fiume Halys. Possiamo affermare che si tratta di una zona a cavallo tra l’Asia minore e la Mesopotamia: proprio per questo motivo, nel corso della storia, essa rappresentava un luogo fondamentale di rotte commerciali ed è stata, per questo motivo, oggetto di tantissime invasioni.
Possiamo ben capire come la regione sia molto antica. Era, infatti, abitata fin dall’età della pietra. Inizialmente ha visto protagonista l’Impero Assiro, che creò un vasto numero di colonie proprio in questa zona. Successivamente, intorno al secondo millennio avanti Cristo, sono arrivati gli ittiti: successivamente, è stata la volta dell’impero persiano, passando poi per un regno ellenistico a seguito della conquista da parte di Alessandro Magno. Ha mantenuto poi per alcuni anni la sua indipendenza ma, successivamente, è diventata una provincia dell’impero romano.
E’ qui che la Cappadocia ha conosciuto l’influenza del Cristianesimo. Da tutto ciò si evince molto bene come questa zona sia un insieme di culture molto differenti tra di loro. Troviamo tantissime belle cose da vedere, sia naturali che non. Sono presenti un po’ ovunque grotte e piramidi di terra, di origine vulcanica, che nella zona vengono chiamate “camini delle fate”. Ci sono, inoltre, delle zone che sono patrimonio dell’umanità dell’Unesco dal 1985: sono, ad esempio, il parco nazionale di Goreme e i siti rupestri.
Ma perché questa regione si chiama proprio così? Il suo nome compare nell’antico persiano. Essa veniva, infatti, annoverata tra le satrapie appartenenti al regno di Dario I. Altri studiosi, invece, affermano che significherebbe “terra bassa” in ittita. Un’altra ipotesi, poco considerata, afferma che il nome andrebbe a derivare dal persiano, dove significherebbe: terra di buoni cavalli. Da sempre, infatti, la regione era rinomata da assiri e persiani come terra di cavalli di molto pregio.
Raggiungere la Cappadocia non è certo difficile, oggigiorno. Sono molti, infatti, i mezzi di trasporto che la rendono una zona perfetta da visitare. In aereo, si può volare ad esempio da Instanbul. E’ sufficiente, quindi, volare fino ad Instanbul e poi prendere un aereo per Kayseri o Nersehir. Ci vorrà, da Instanbul, circa un’ora e un quarto. Si può, inoltre, raggiungere la zona prima in aereo e poi girarla in autobus. Ci sono tante compagnie di autobus che provengono dalle grandi città e che permettono di visitare un po’ tutta la regione dell’Asia Minore.
Esistono tanti voli low cost per raggiungere la zona. Prenotandoli con largo anticipo, infatti, si possono risparmiare cospicue somme di denaro. A seconda delle compagnie utilizzate per il viaggio, si va da un minimo di 165 euro fino ad un massimo di 1850 euro: tutto dipende dal periodo e, appunto, dalla compagnia che decidiamo di utilizzare per volare, oltre al luogo di partenza.
Esiste anche la possibilità di recarsi direttamente in Cappadocia: vi sono, infatti, due aeroporti nella zona. Il primo è quello di Nevsehir, a 290 km da Ankara. L’altro, invece, è a circa settantacinque chilometri dal centro della Cappadocia è si chiama Erkilet International Airport, meglio chiamato come aeroporto di Kayseri. Si trova proprio a cinque km dalla città di Kayseri: da qui partono voli diretti sia in Turchia che per l’estero. Ottimi i collegamenti, come dicevamo prima, con Instanbul, raggiungibile anche con voli molto economici. All’interno dell’aeroporto, qui potremo trovare anche compagnie di autonoleggio, perfette per coloro che vogliono affittare una vettura per poter partire alla scoperta della zona e delle località limitrofe.
Tra i più importanti centri abitati, oltre a quelli già citati, troviamo Gomeda, Tatlarin, Mazi, Ccigol, Uchisar, Nigde, Gulagac, Gulsehir e molti altri centri tutti da visitare, ricchi di storia e di monumenti.
Cerchiamo, adesso, di capire quando andare in questa zona. Esistono, infatti, dei periodi in cui è più consigliato visitare la zona. Oltre a ciò, esistono mesi in cui si dovrebbe evitare il tutto. Per capire meglio ciò, dobbiamo quindi fare un passo indietro e cercare di capire come è il clima nella zona. Consideriamo, ad esempio, che i mesi migliori per visitare la regione sono quelli “centrali”. Andranno senz’altro bene Aprile, Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre ed Ottobre. Consideriamo, inoltre, che i mesi più caldi sono Luglio ed Agosto, un po’ come da noi. Agosto in particolare è il mese più secco dell’anno, mentre quello di Gennaio è ovviamente il più freddo. Gennaio, Marzo e Maggio sono, invece, i mesi più piovosi in assoluto.
Da gennaio a marzo, infatti, il clima è davvero pessimo. Si consiglia, quindi, di evitare questo periodo dell’anno per visitarla. In media, al mattino si hanno non più di cinque gradi e, inoltre, si hanno circa 90 mm di precipitazioni al mese. Ad aprile, il clima inizia ad essere buono: 18°C, infatti, è ad esempio la temperatura media di questo periodo dell’anno. E’, comunque, ancora un po’ piovoso, mentre da maggio a giugno la temperatura sale a ventisette gradi e sono previsti solo nove giorni di pioggia in media in questo periodo dell’anno.
36°C sono previsti a luglio, mentre a ottobre il clima è favorevole: in media, avremo dodici gradi al mattino e pioverà circa il 24% del tempo. Non è adatto il clima nel mese di novembre: da evitare accuratamente è il mese di dicembre, dove la massima è circa sette gradi e piove almeno il 30% del tempo. Se volete organizzare un viaggio nella zona, sappiate quindi che per Natale o Capodanno non è certo una buona idea. Abbiamo visto, infatti, che i mesi perfetti sono quelli relativi alla tarda primavera, tutta l’estate e il primissimo autunno. Da evitare tutti gli altri periodi dell’anno.
Andiamo, adesso, alla scoperta delle cose da vedere in Cappadocia. Abbiamo già detto che questa regione si caratterizza per le bellezze fisiche e quelle architettoniche. Tra le prime vogliamo ricordare i cosiddetti musei a cielo aperto di Goreme, ma non solo.
La Valle delle Rose, quella dell’Amore, ma anche quella dei Monaci e dell’Immaginazione sono perfette. Tra le città caratteristiche, oltre alla sopracitata Goreme, troviamo Urgup, che assomiglia abbastanza alla nostra Matera. Non tutti sanno, infatti, che anche qui troviamo tantissime abitazioni scavate dentro la roccia. La zona è un posto perfetto per bere dei cocktail, essendo una città molto giovane.
L’Islam è la religione prevalente in Turchia: altrove, infatti, non sempre esistono posti in cui si può bere alcool. Tuttavia, in queste città si trovano ottimi vini. Perfette da visitare sono anche le città sotterranee. In estate, inoltre, offrono del refrigerio per la calura. Esse vennero costruite dai cristiani, per difendersi dai nemici appartenenti a fedi differenti. Sono, poi, state abbandonate fino alla metà degli anni Cinquanta. Oggi sono, invece, dei luoghi da visitare con attente guide. Una delle migliori è sicuramente Kaymakly, che è distante circa trenta minuti da Goreme. E’ composta da ben otto piani, anche se cinque sono quelli visitabili. Vi si raggiunge una profondità ci 50 metri e circa 15 gradi di temperatura anche in estate. Qui gli abitanti ci trascorrevano circa sei mesi, facendo una vita passiva. I più poveri stavano ai piani più bassi, mentre i più ricchi a quelli più alti.
Oltre alle città sotterranee, si consiglia di visitare le bellissime chiese rupestri. Queste sono state decorate nel corso dell’Ottavo secolo, nel periodo iconoclasta. E’ qui che erano bandite le rappresentazioni dei santi e delle divinità: per questo motivo, si potevano decorare le chiese solo con motivi geometrici o floreali. Le cose sono poi cambiate dopo il concilio di Nicea, nel 787, che ha permesso poi il culto di nuovo delle immagini sacre. Gli affreschi delle chiese, quindi, sono poi stati modificati, bastandosi sulla vita di Gesù. Le chiese rupestri hanno risentito anche della presenza della cultura bizantina.
Verso la fine del dodicesimo secolo, infatti, gli attacchi dei Selguidichi davano noia ai monasteri, che progressivamente si andavano a svuotare. Si va poi ad affermare la religione araba, che prende successivamente il posto di quella cristiana. Le chiese vengono quindi abbandonate, ma gli affreschi rimangono. Le opere sono rimaste così intatte e ricordano l’unica espressione dell’arte monastica orientale di cui siamo a conoscenza. In tale periodo, molte pitture furono sfigurate allo scopo di essere cancellate, ma per fortuna, queste opere sono sopravvissute.
Infine, vogliamo soffermarci sul Camini delle Fate, che abbiamo nominato precedentemente. Abbiamo visto che la Cappadocia è formata da un paesaggio con notevoli formazioni di calcare e tufo di origine vulcanica, proveniente dal Monte Argeo. Esso svetta a quasi quattromila metri di altezza. L’erosione degli agenti atmosferici ha creato in modo del tutto naturale delle costruzioni chiamate, appunto, camini delle fate. Non solo: questi paesaggi sono stati poi scavati dall’uomo.
Questo è tutto ciò che dobbiamo conoscere circa la Cappadocia, la regione dell’Asia Minore che si trova in Turchia. Abbiamo visto quando è il periodo migliore per recarvisi, quali sono le attrazioni principali da visitare (sia quelle di origine naturale che quelle di origine artificiale). Tutto è pronto per un bel viaggio all’insegna della storia e della tradizione.