Non c’è città o paese d’Italia che non venga coinvolto dallo spirito di una delle feste più amate sia dagli adulti che dai bambini: il Carnevale. Laddove si è consolidata una tradizione più antica, è diventato addirittura un elemento identitario, come per Viareggio o Venezia ad esempio, solo per citarne alcune.
Nel 2022, per quanto in alcuni paesi il Carnevale abbia avuto inizio sin da metà gennaio, sarà la data del 24 febbraio, con giovedì grasso, ad aprire ufficialmente i festeggiamenti, per poi proseguire con martedì grasso, che cadrà nella data del 1 marzo 2022.
Ma cosa vuol dire davvero vivere il Carnevale nelle città italiane? Scopriamolo insieme.
Le origini del Carnevale in Italia
Senza fermarci ai riti cristiani – ben più recenti – per scoprire le origini del Carnevale occorre tornare molto più indietro, fino alle celebrazioni dionisiache greche e ai saturnali romani. Nei giorni delle festività carnevalesche veniva sovvertito l’intero ordine quotidiano: convenzioni, obblighi, ruoli. Un rovesciamento completo tra lascivia dissolutezza e scherzi dalle manifestazioni incontrollate.
Solo dopo il Medioevo, le maschere si diffusero diventando elemento distintivo del Carnevale, quando i contadini che fino a quel periodo si erano “battuti” per strada con sassi e bastoni passarono al travestimento da ricchi signori.
A onor del vero, occorre però specificare che il termine Carnevale significa in latino “carnem levare” ovvero eliminare la carne, in riferimento al banchetto che si teneva subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.
Quando il Carnevale diventa evento internazionale
Come anticipato a inizio articolo, ci sono delle città per cui il Carnevale è diventato uno degli eventi trainanti più coinvolgenti e più seguiti dell’anno, in grado di attrarre turisti locali e internazionali, oltre che i cittadini stessi delle varie zone. Sfilate, carri allegorici studiati nel dettaglio, un lavoro che dura un intero anno e ha inizio subito dopo la fine dei festeggiamenti del Carnevale appena trascorso.
Così avviene in Toscana, dove tra Viareggio e la Versilia, il Carnevale è estremamente curato e amato da tutti, locali e non. Accade così per il Carnevale di Venezia, quello di Cento, in Emilia Romagna o di Fano, nelle Marche. Da non dimenticare, sono i festeggiamenti carnevaleschi che si tengono in Puglia, più precisamente a Putignano e ad Acireale, in Sicilia. Grande impegno e dedizione anche per il Carnevale di San Eraclio di Foligno, in Umbria, di Sciacca Terme, di Ivrea e di Imola.
Un cenno particolare al Carnevale che si festeggia nelle zone più interne delle Sardegna – come Mamoiada – dove l’anima ancestrale di questa festa emerge ed invade le strade con maschere e travestimenti particolarmente suggestivi.