Scopriamo quale è la storia dietro alla Battaglia delle Arance di Ivrea, una manifestazione italiana conosciuta in tutto il mondo.
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La battaglia delle arance
Durante il Carnevale di Ivrea, piccolo comune in provincia di Torino, ogni anno dal 3 al 5 marzo si svolge una guerra molto speciale. É la famosissima battaglia delle arance che ogni anni colora di arancione le strade di tutta la città. Questa battaglia, spesso al centro di molte discussioni, è in realtà una rievocazione storica che riprende una famosa rivolta del popolo di Ivrea. La città si divide infatti in questa occasione in due fazioni, il popolo e i tiranni.
I tiranni arrivano in città su 50 carri trainati da cavalli mentre il popolo pronto a difendere la propria libertà si divide in diverse fazioni. Nove squadroni in tutto, che combattono a suon di arance per difendere gli antichi diritti. Sono le squadre delle Picche, della Morte, i Tuchini, gli Scacchi, gli Arduini, le Pantere, i Diavoli, i Mercenari ed i Credendari. Questa battaglia prende spunto da una vera rivolta del popolo di Ivrea avvenuta nel lontano medioevo, quando la popolazione era sottomessa ad un tiranno.
La leggenda vuole che in quel periodo una giovane donna, una mugnaia neo sposa, si rifiutò di sottostare allo jus primae noctis, una regola medievale che autorizzava il signore feudale ad approfittare della prima notte di nozze di una donna, rubandone la verginità. La giovane neo sposa non volle sottomettersi alla legge ingiusta e decapitò il tiranno, scatenando così una vera e propria rivolta popolare. Oggi quella battaglia tra popolo e tiranni si ripete per rivendicare ogni anno l’importanza della libertà e dell’indipendenza.
Una manifestazione ecologica
Molte sono le discussioni che questa tradizione popolare porta con se. Ogni anno infatti migliaia di arance vanno sprecate, causando l’ira di ecologisti e difensori dell’ambiente ma crea anche polemiche tra chi crede sia una tradizione violenta ed obsoleta. É importante sapere invece che la battaglia delle arance è una manifestazione totalmente pacifica che vuole trasmettere valori profondi. La battaglia si svolge con regole ben precise, basate sui valori della lealtà, il rispetto dell’altro e la sportività. Ogni anno una commissione giudica le varie squadre di aranceri che meglio si sono distinte nella battaglia per tecnica di lancio, lealtà alla squadra e coraggio. Pur essendo una manifestazione pacifica non si escludono incidenti di percorso, motivo per il quale i turisti e gli spettatori possono assistervi solamente se protetti da alte reti di metallo. Quest’anno inoltre la battaglia prenderà anche una piega ecologica: le arance utilizzate verranno raccolte a fine gara ed utilizzate come compost per le piante della città.