Casa di Frida Kahlo: un museo ricco di storia e arte.
Il mondo conosce Frida Kahlo soprattutto per il suo contributo artistico alle influenze contemporanee ma, dietro ogni persona si nasconde una storia, così come dietro ogni personaggio si nasconde un mito. La storia di un vero e proprio mito, conosciuto in tutto il mondo per la sua tenacia, ardente quanto gli anni vissuti dalla sua patria tra il 1910 e il 1920.
La casa di Frida Kahlo, oggi, è un museo.
Nata nel 1907, ha sempre dichiarato di essere nata tre anni dopo, non per guadagnare tre anni di giovinezza su carta, bensì per il profondo legame che sentiva nei confronti della rivoluzione messicana avvenuta proprio durante quel decennio.
Il suo spirito fu uno dei più combattivi che un essere umano abbia avuto modo di mettere in gioco, per sè stessa, per le sue idee, per le sue passioni e per il suo paese.
Fin da piccola ebbe numerose difficoltà, cominciando dalla poliomielite, malattia che le fece sviluppare una gamba più piccola e una più grande, motivo per il quale zoppicò tutta la vita e anche la giusta motivazione per vestire le sue ben note e abbondanti gonne.
Fu proprio per i suoi problemi di salute che decise di intraprendere il corso di studi in medicina nella migliore scuola del paese, la Preparatoria, dove ebbe la fortuna di trovare un ambiente creativo e stimolante, nel quale si distinse fin da subito per le sue spiccate doti da leader, nonostante si trattasse di una scuola avente solo 35 donne, a differenza degli uomini che erano oltre 1965, formando un bel gruppo di amici affezionati che utilizzavano tra di loro il nomignolo “Cachuchas“, per via del cappello che portavano.
Il cambiamento e conseguente orientamento stabile nei confronti dell’arte avvenne quando Frida aveva circa 18 anni, a seguito di un terribile incidente su un autobus, per il quale finì in coma diverse settimane, al suo risveglio e grazie ad un sistema di specchi ideato dal padre, Frida iniziò a disegnare appena riaprì gli occhi, per sua esplicita volontà, illustrando ovviamente come prima opera il momento dell’incidente.
A seguito di questo e nonostante le cagionevoli condizioni di salute, Frida continuò ad approcciare nelle belle arti finché non decise di mostrare i suoi lavori ad un artista affermato, ovvero proprio Diego Rivera, con il quale successivamente si sposò.
Il resto, perenne e immemore nel corso del tempo, come ben noto, è storia.
Una struttura può sopportare molto di più rispetto al semplice peso di muri, pavimenti e soffitti, come il peso delle memorie, di ricordi passati legati a persone che non ci sono più ma che, con tenacia e intraprendenza, hanno segnato le pagine della storia e, immancabilmente, le nostre memorie.
Questo è un concetto sottile tanto quanto importante, un concetto perfettamente combaciante con le mura della Casa Azul, Ciudad de Mexico.
In questa casa, le pareti hanno avuto modo di sorreggere il peso di una vita umana dedita alla resistenza e al carismatico senso di amore nei confronti dell’esistenza stessa, quella di Frida Kahlo, dalla nascita alla sua morte nel 1954.
Fu suo marito a esprimere la volontà di vedere queste mura dedicate a Frida, stiamo parlando del noto artista Diego Rivera, sposato più volte con la pittrice Kahlo a seguito di un divorzio, desiderio il quale non fece in tempo a vedere, poiché il governo messicano decise di rendere pubblica (trasformandola quindi in un museo) la casa di Frida Kahlo solo il 30 Luglio 1958, mentre Rivera morì nel 1957.
Le iconiche pareti in stucco blu oggi contengono un vero e proprio covo di arte contemporanea, storia e, immancabilmente, emozioni. All’interno della struttura adibita a museo sono infatti esposte numerose opere non solo di Frida Kahlo e Diego Rivera, bensì anche di numerosi altri artisti del calibro di José María Velasco, Yves Tanguy, Marcel Duchamp e Paul Klee.
Oggi, all’interno del museo sono contenuti anche numerosi oggetti privati riconducibili anche alla vita sentimentale della coppia, fatto che contribuisce ad accrescere il loro mito e la loro storia.
Questa dimora oggi consegnata nelle mani della cultura popolare, ha visto lo svolgersi di tutti i momenti più significativi della vita di Frida Kahlo, dalla quotidianità immersa nel semplice vivere di una persona, di una figlia e di una moglie, fino all’intenso studio effettuato da Frida e suo marito Diego in merito alle civiltà precolombiane, oggetto di studio per il quale la coppia ha collezionato, studiato e catalogato un numero di reperti non indifferente, rendendo questa tappa un itinerario da non perdere nel caso in cui si decida di visitare Città del Messico.