Per chi segue il calcio non è certo una novità, ma negli ultimi anni i loghi delle maggiori aziende del settore fanno capolino non solo nei pannelli pubblicitari a bordo campo, ma anche sulle maglie dei giocatori stessi.
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Per chi segue il calcio non è certo una novità, ma negli ultimi anni i loghi delle maggiori aziende del settore fanno capolino non solo nei pannelli pubblicitari a bordo campo, ma anche sulle maglie dei giocatori stessi. Il mondo delle scommesse è da sempre strettamente legato al calcio, uno degli sport più seguiti al mondo, ma la visibilità che queste nuove collaborazioni hanno portato con sé rappresenta sicuramente un grande passo avanti.
Anche a distanza di anni è difficile dimenticare come il marchio Bwin sia comparso sulle maglie di alcuni team italiani, come ad esempio il Milan, confermando quindi l’utilità di questa mossa commerciale. Pur non essendo più uno degli sponsor attuali, rimane comunque nella memoria di tutti premiando così la decisione presa.
Non tutti i siti di scommesse o di casinò online possono permettersi di puntare tanto in alto, ovviamente, ed è per questo che esistono portali autorevoli e competenti, come Turtlebet ad esempio, che si adoperano per condividere il maggior numero di informazioni in merito. Chi è attento, però, ha sicuramente notato che, almeno in Italia, le cose sono cambiate.
Nel 2018, fortemente voluto dal Governo, il Decreto Dignità ha introdotto alcune restrizioni su come i casinò, online e non, possono pubblicizzare i propri servizi, vietando praticamente qualsiasi tipo di pubblicità. L’obiettivo, chiaramente, era quello di limitare i casi di ludopatia, ma questo ha causato conseguenze economiche a tutte le parti coinvolte: le squadre hanno visto diminuire gli incassi, i brand di gioco online hanno avuto minor visibilità.
Ovviamente la norma ha valore solamente in territorio nazionale, tant’è vero che la Liga spagnola e la Premier League inglese hanno avuto grandi benefici da questo blocco italiano: durante la presentazione delle maglie per la nuova stagione è emerso che, in entrambi i casi, solo una delle venti squadre non è sponsorizzata da un’agenzia di scommesse. In patria, invece, la Roma ha dovuto letteralmente pagare per dissociare Betway dal proprio team.
A Roma, durante lo scorso mese di dicembre, si è svolto un tavolo tecnico che punta proprio a sospendere, almeno temporaneamente, gli effetti del Decreto Dignità che, a conti fatti, ha penalizzato economicamente le realtà dello sport. È stata Valentina Vezzali, Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, a farsi portavoce di questa problematica, confermando però che il contrasto alla ludopatia rimane di primaria importanza.
La Lega Calcio di Serie A, nello stesso incontro, ha avanzato una proposta di emendamento al testo del Decreto Dignità, evidenziando come la rimozione delle sponsorizzazioni non sia, di fatto, una soluzione. Al contrario, vanno incrementate “le iniziative di contrasto con un approccio di maggior sensibilizzazione”.
Come abbiamo spiegato all’inizio, benché il mercato del gioco online sia incredibilmente ampio, sono davvero pochi i portali che possono permettersi di sponsorizzare nel mondo del calcio: