Cosa vedere nel borghetto siculo di Caste di Lucio, anche noto come Castelluzzo, vicino Messina.
Tra i borghi siciliani da esplorare durante un viaggio sull’isola, imperdibile è il borghetto di Castel di Lucio, vicino Messina, ma cosa vedere? Tanti luoghi che raccontano la storia del paesino nel messinese, e da cui godere dell’incredibile panorama.
Anche noto come Castelluzzo, il romantico e antico borghetto di Castel di Lucio è un comune della Città metropolitana di Messina.
Popolatosi durante il periodo normanno da famiglie provenienti dall’Italia continentale e dalla Francia meridionale, l’originario nome era “Castelluzzo.
Il nome derivava dal piccolo castello che si trovava sulla rocca.
Fu soggetto prima a Enrico II Ventimiglia, nella seconda metà del XIII secolo come membro della Contea di Geraci, poi al nipote e successore Francesco I Ventimiglia, almeno dal 1311, data in cui doveva avere la consistenza di un villaggio attorno alla fortezza.
Il borgo assunse notevole importanza sotto il dominio dei Ventimiglia per la sua posizione strategica di controllo della vallata del fiume Tusa. Infatti, il borghetto era collegato visivamente con la torre di Migaido e questa a sua volta con Pettineo. Dal 1480 al 1634 furono molti i Signori di Castelluccio: Matteo Speciale, Nicola Siracusa, i Lercano, gli Ansalone, i Timpanaro, i Cannizzaro e ultimi gli Agraz. Francesco Agraz nel 1726 fu nominato, con diploma di Carlo IV di Sicilia, primo Duca di Castelluzzo, chiudendo così l’epoca baronale.
Un paesino ricco di storia, che ancora riecheggia tra i monumenti e le stradine pittoresche da esplorare. Vediamo, quindi, quali sono i luoghi d’interesse storico e culturale da non perdere.
Il simbolo del borgo è proprio il Castello Normanno, un fortilizio edificato nel XIII secolo dai Ventimiglia. Originariamente doveva consistere in una fortificazione quadrangolare protetta da una cinta muraria. Successivamente, però, il Barone Antonio Ventimiglia fece realizzare sul lato più vulnerabile della fortezza due torri cilindriche. Nel XVI secolo il Barone Cesare Ventimiglia, ecclesiastico, vi fece realizzare all’interno una cappella. Nel 1621, poi, vi costruirono di una calotta emisferica a copertura della “Turris magna”. Fino al 1840 la struttura era in buone condizioni ed abitata.
La Chiesa Madre è il principale luogo di culto del borgo. Risalente al 1499, la chiesa subì numerosi lavori che ne modificarno nel corso degli anni l’assetto. Infatti, successivi ampliamenti consentirono di conferire al tempio la forma attuale a tre navate. Poi venne edificata la cupola ottagonale e, infine, il campanile.
Ma la sua bellezza non sta solamente nella sua struttura, ma anche all’interno. Infatti, una volta entrati dentro la chiesa si possono ammirare pregevoli opere d’arte.
Ma non solo di antichità è fatto il borgo. Opere nuove e innovative sono accolte tra le strade di Castel di Lucio. Tra queste, molto importante è La Fiumara d’Arte, un parco di opere a cielo aperto realizzato da diversi artisti su iniziativa del mecenate Antonio Presti nell’area dei Nebrodi occidentali. Si tratta, inoltre, della produzione artistica più rilevante del Novecento che ha interessato la Sicilia. Qui, infatti, si trova il celebre Labirinto di Arianna.