Tra amori impossibili e torture indicibili, ecco quali sono i misteri che aleggiano sui castelli infestati in Toscana.
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Leggenda o realtà? Di certo le storie di fantasmi e castelli infestati da sempre incuriosiscono e appassionano.
Antiche leggende narrano di storie d’amore e di morte, processi per stregoneria, delitti irrisolti e congiure.
Ma vediamo quali sono i castelli infestati in Toscana in cui nessuno, ma proprio nessuno, vorrebbe trascorrere la notte e che invece sono meta di tranquille gite domenicali.
I castelli attraggono moltissime persone, appassionati di storia e architettura, romantici sognatori e, amanti del paranormale. Perchè, come è noto, sono molte le fortezze abitate da spiriti intrappolati da secoli tra quelle mura (o almeno così dicono).
Tra i castelli medievali toscani e anche tra i più leggendari c’è quello dei Vicari di Lari, a 30 chilometri da Pisa. Nonostante assunse questo nome solo nel XV secolo, quando divenne di proprietà di una delle famiglie più nobili fiorentine, diversi documenti testimoniano che il castello fosse presente già dal 732 d.C. e nel corso degli anni subì diverse ristrutturazioni, passando da famiglia in famiglia.
Il castello venne utilizzato come tribunale e prigione e si rese teatro di numerose torture e uccisioni ai danni di persone innocenti.
Sembra che si aggirino ancora tra le mura del castello due anime in pena:
Tra i castelli infestati della Toscana, bisogna citare il castello di Vincigliata, poco distante da Fiesole. Si è reso protagonista di una leggenda che tratta una storia d’amore dal sapore tipicamente shakesperiano. Nel XIII secolo, due giovani di due famiglie nobili fiorentine rivali s’innamorano, si tratta della bellissima Bianca Usimbardi e Umberto del Mazzecca.
Il padre di lei, venuto a conoscenza della storia tra i due fece di tutto per impedirla ma il destino volle che quando scoppiò la guerra tra Firenze e Castracani, signore di Lucca, fu proprio il giovane Umberto a salvare la vita del padre di Bianca. Quest’ultimo riconoscente di questo gesto permise il matrimonio tra i due ma il giorno delle nozze un parente di Umberto, non accettando questa unione, lo assassinò. Bianca, distrutta dal dolore, morì poco dopo. Sembra che il suo fantasma si aggiri ancora tra le mura del castello nelle calde sere estive e c’è chi addirittura racconta di sentirne le urla strazianti.
Tutt’altro sapore ha invece la leggenda che viene narrata sulla Torre del Diavolo del castello di Poppi, in provincia di Arezzo.
La protagonista, anch’essa donna, è la crudele contessa Matelda che sembra, in base a quanto narrato, che ogni sera ricevesse un amante diverso e poi per evitare che questo rivelasse il segreto lo facesse torturare e poi uccidere.
Molte donne del borgo, rendendosi conto di queste sparizioni improvvise, si ribellarono alla situazione e fecero murare viva la donna, proprio tra le mura della Torre del Diavolo. Sembra che ancora oggi, l’anima della contessa Matelda si aggiri tra le mura e fuori dal castello alla ricerca di qualche uomo da conquistare.
Questa però non è l’unica leggenda che gira intorno a questo castello. Sembra inoltre, che nelle notti di luna piena, nel cortile si oda ancora il rumore delle armi dei cavalieri che qui combattevano i loro duelli per poi essere seppelliti, nel caso in cui avessero avuto la peggio.
Se si tratti di realtà o semplicemente bisogno di mistero e di soprannaturale non è dato saperlo. Una cosa è certa: se amate l’aspetto esoterico di questi castelli e delle loro leggende, allora non vi rimane che visitarli.