Il Castello di Acera, in Umbria è un luogo davvero interessante ricco di storia, oggi diventato meta per chi desidera vivere un’esperienza di silenzio e tranquillità.
Castello di Acera, in Umbria
Acera è una frazione del comune di Campello sul Clitunno, nella provincia di Perugia.
Il paese si trova a 972 metri di altitudine, tra i monti sopra Campello, ed è occupato da appena 19 abitanti. Esso è al centro delle antiche vie di collegamento tra la valle spoletina e la Valnerina. Poco distante si trova anche il passo d’Acera, in direzione di Spina Nuova.
Uno dei luoghi più interessanti da visitare in questa zona è il Castello di Acera, un luogo immerso nel silenzio in cui ritrovare la pace.
Un luogo ideale anche per scoprire la vallata Campellina e quella Spoletana recentemente restaurato. Parliamo di uno luoghi nascosti dai soliti itinerari turistici ma che merita una visita per vivere un’esperienza suggestiva.
Il Castello di Acera, a seguito del terribile terremoto del 1997 è stato completamente ristrutturato e oggi si presenta in ottime condizioni.
La storia del castello
Situato all’incrocio di una fitta rete di itinerari secondari, che univano il territorio di Spoleto alla Valnerina, il castello di Acera sorge a 972 metri di altitudine, alle pendici dei monti Maggiore e Grande. La struttura domina la valle dello Spina in una zona di montagna ricca di pascoli e di tartufaie.
L’Acera e la Spina erano due vecchie ville, gli abitanti delle quali venivano allora da Spoleto riuniti in un solo luogo. Acera fu la prima villa del contado di Spoleto che divenne castello. L’abitato attuale si presenta in discreto stato di conservazione, e sono evidenti molte tracce della sua struttura medievale. Inoltre, al suo interno conserva ancora oggi resti di murature, probabilmente risalenti all’epoca romanica. Ben conservate sono anche alcune torri e tratti di mura. Accanto alla porta di ingresso al castello si trova una chiesa intitolata alla Madonna, decorata di affreschi, ma in cattivo stato di conservazione. Era proprietà della locale confraternita, che possedeva anche, al piano superiore, una grande stanza per le proprie riunioni e per le assemblee degli abitanti.
Molto interessante, poi, il complesso con torre poligonale, posto lungo la strada di accesso principale, residenza dei Prioreschi.
Alcuni scavi recenti sul vicino Monte Maggiore hanno portato alla luce resti preistorici e romani fra cui monete del secolo III a.C.. Molto interessante è una figurina di animale rinvenuta su lamina metallica e frammenti di ceramica dei secoli VI VII e XIV a testimonianza della continuità della frequentazione umana nel posto.