Nello splendido borgo di Quaglietta, un meraviglioso castello racconta l'antica storia della cittadina.
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Nella piccola frazione di Quaglietta, un antico castello è il testimone della storia della cittadina campana. Una rocca in pietra affascinante che fa tornare la voglia di sognare di diventare principesse.
Tutti abbiamo desiderato di incontrare le bellissime principesse Disney o conquistare una fortezza insieme ai nostri amici pirati.
Vivere una giornata in un meraviglioso castello sorseggiando una tazza di tè con le principesse. Questo sogno a volte ritorna, soprattutto ammirando i castelli più suggestivi d’Italia. Tra questi rientra il castello di Quaglietta.
Ci troviamo in Campania, nell’unica frazione del comune di Calabritto, in provincia di Avellino.
Nel cuore del centro storico, un’antica rocca in pietra racconta la storia della splendida cittadina campana.
Scopriamo, quindi, quali sono stati i segni indelebili lasciati dalle diverse epoche nel suggestivo castello.
La storia del castello è legata fortemente a quella del fiume Sele. Infatti, il fiume Sele è stato, nei tempi remoti, fonte d’ispirazione per molti racconti, ma non solo. Su questo fiume si sono anche combattute aspre battaglie di romani, longobardi e bizantini.
Il fiume un tempo divideva la Lucania dalla Campania, mentre oggi la valle del Sele rientra nel territorio della regione Campania. Tuttavia, il corso del fiume rimane tuttora uno “sparti acque” dalla provincia di Salerno a sud e dalla provincia di Avellino a nord.
Nelle vicinanze della riva del fiume Sele, sul territorio di Avellino, sorge uno splendido castello arroccato su un promontorio roccioso. Secondo alcune fonti, pare che fu un presidio militare dei Longobardi. Il punto dove sorge la struttura, infatti, è molto strategico, e dalla torre si riesce a osservare tutta la valle del Sele da Postiglione fino ad arrivare a Lioni.
Le prime tracce di Quaglietta si hanno nel 1140 con “Robertus de Quallecta” il feudo era di Lampo di Fasanella, il borgo ha visto molte famiglie importanti che hanno gestito il castello come i Filangieri, Arcucci, Gesualdo, Senerchia, De Rossi, De Vicariis, Del Plato e i Viscido.
Nei secoli, il castello si è arricchito di interessanti leggende, che ancora oggi si respirano tra le sue suggestive mura.
Secondo alcune antiche leggende, si narra che la moglie di un ricco cavaliere, feudatario del paese, un giorno si innamorò del fabbro di Quaglietta. Il fabbro non era di bell’aspetto ma i suoi modi gentili conquistarono il cuore della nobildonna. La donna si innamorò perdutamente e ogni giorno si recava in bottega. Quando il marito scoprì l’adulterio richiuse la moglie nella torre del castello, poi si recò dal fabbro e lo fece arrestare condannandolo a morte per decapitazione.
Il giorno dell’esecuzione il fabbro fu condotto sul patibolo. L’uomo, prima dell’esecuzione, lanciò una maledizione a tutti i presenti e si lanciò nel fiume Sele. La nobildonna prese la triste decisione di seguire l’amato nel vuoto. La leggenda vuole che ancora oggi il fantasma di lei vaghi per il borgo in cerca del suo innamorato.