Il “Volo dell’Angelo” rappresenta uno degli eventi più attesi e antichi del Carnevale di Venezia. Questa tradizione nasce intorno alla metà del ‘500, quando un acrobata turco riuscì nell’impresa di arrivare al campanile di San Marco, camminando su una corda tesa che partiva da un’imbarcazione situata nel molo della piazza e poi dal campanile giungere fino alla balconata del Palazzo Ducale per porgere degli omaggi al Doge.
A seguito del successo di questa “impresa” (chiamata “lo svolo del Turco”), essa divenne una consuetudine del carnevale veneziano.
Nel corso del tempo, questa subì diverse variazioni, fino a prevedere il volo di un uomo dotato di ali, appeso con anelli ad una corda e fatto scendere lungo la fune a notevole velocità (da qui il termine poi “volo dell’angelo”).
Tuttavia, nel 1759, a seguito di un grave incidente, questo tipo di volo venne vietato e sostituito con quello di una colomba di legno che, durante il suo tragitto dal campanile, lanciava sui festanti fiori e coriandoli. Di conseguenza, il “volo dell’angelo” si tramutò nel “volo della colombina”. Questa tradizione, poi, si interruppe, fino ad anni più recenti, che videro il ritorno di questo evento spettacolare ed atteso da tutti, turisti e veneziani.