Colli piacentini: aree verdi, vigneti, e tanti percorsi da fare in moto.
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Le spalle di Piacenza sono delicatamente avvolte da una stola di morbide colline abbondantemente ricoperte da vigneti e cosparse di testimonianze di un passato che va dal pleistocene ad un intenso medioevo. Ben conosciuti anche all’estero per i vini DOC che da loro prendono il nome, e per una i salumi ed i formaggi DOP, le centinaia di km di strade tortuose che li attraversano ne fanno inoltre una destinazione di prim’ordine per gli amanti delle due ruote.
Per quanto riguarda i possibili itinerari in moto lungo le strade che si snodano tra le cinque principali vallate -Val Tidone, Val Luretta, Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda- non c’è che l’imbarazzo della scelta, e molti di essi sono sufficientemente mappati in molti blog di motociclismo.
Vorremmo però provare a proporre qualche itinerario con un taglio un po’ diverso, più breve e tematico, che abbini il gusto per la moto con l’esperienza di alcune caratteristiche tipiche del territorio. Vediamo come percorrere in moto i colli piacentini.
La Val Tidone è sicuramente la più adatta per alternare una divertente uscita in moto e qualche (cauta) degustazione di vini DOC. Partendo da Castel S.Giovanni, passando da Borgonovo Val Tidone e proseguendo verso Ziano Piacentino si trovano oltre 750 aziende viticole visitabili ed immerse in un panorama mozzafiato di vigneti a strapiombo sulle colline.
Proseguendo ancora, si raggiunge Vicobarone che confina con la Provincia di Pavia, che ospita un’ annoverata produzione di vini oltre che un agriturismo. La lunghezza dell’itinerario è di 13,8km.
Partendo da Piacenza, questo itinerario permette di visitare i borghi più affascinanti dei Colli Piacentini.
Innanzitutto ci si dirige verso Castell’Arquato, borgo medievale in cui si possono visitare la Rocca Viscontea, il Palazzo del Podestà, il Palazzo Ducale e la Basilica di San Giovanni. Di lì si prosegue per Vigoleno che, iscritto tra i Borghi più belli d’Italia, mantiene intatta la sua struttura fortificata in tutte le sue parti.
All’interno delle mura sono visitabili la Pieve di San Giorgio e l’Oratorio di Santa maria. Ci si dirige infine a Bobbio, il cui ponte romano che attraversa il Trebbia con undici arcate è uno spettacolo che rimane impresso nella retina.
Si può inoltre visitare ciò che rimane dell’ Abbazia di San Colombano, che fu centro monastico matrice dell’ordine durante tutto il Medioevo. La lunghezza dell’itinerario è di 86km.
Il punto di partenza di questo itinerario è Carpaneto, dove, a cavallo tra la Val d’Arda e la Val Nure, si colloca la Riserva naturale geologica del Piacenziano, istituita per tutelare i resti fossili risalenti al Pliocene.
Di lì si imbocca la strada per Ponte dell’ Olio, che nei suoi punti più elevati è cosparsa di boschi di conifere, laghetti e piccoli affluenti del fiume Nure, fino ad imboccare la Statale all’altezza di Canova Ponte.
Qui inizia la Val Trebbia, che è un paradiso che la natura sembra dedicare specialmente ai motociclisti, tra tornanti, rettilinei e curve che si susseguono come in una pista. Questa parte dell’itinerario si snoda del tutto attraverso la SS45, seguendo il corso del fiume Trebbia, il quale a tratti è balneabile e permette una sosta rinfrescante in qualsiasi delle graziose spiagge sassose che si formano lungo i suoi argini.
Nella media valle, subito dopo Bobbio se si parte da Piacenza, inizia una bellissima strada ombreggiata da castani e costeggiata da vallate verdi. Seguendola, si attraversano vari paesini pittoreschi, come Marsagia e Ponte Organasco, per arrivare ad Ottone, l’ultima città della provincia di Piacenza, dominata dal Castello Malaspina.
La lunghezza dell’itinerario è di 87km
Vale la pena ricordare a questo punto che tutti i locali dei Colli Piacentini, dagli agriturismi alle osterie, i motociclisti sono “clienti vip”, sempre benvenuti ed aiutati -anche dalla stessa clientela- in caso di piccole incidenze con la benzina o piccole riparazioni da fare. Sicuramente una tappa imperdibile per chi ha le due ruote nel sangue.