Come è nato il fuso orario: storia, origini e curiosità

Il mondo opera con fusi orari distinti, ognuno dei quali è influenzato dalla posizione del sole. Ma quando sono stati implementati esattamente e perché?

Come è nato il fuso orario? Sebbene la maggior parte delle persone pensi raramente ai fusi orari, essi svolgono un ruolo fondamentale nella globalizzazione e negli affari mondiali. Dalle lussureggianti giungle del Brasile alle cime innevate del Nepal, il mondo opera con fusi orari distinti, ognuno dei quali è influenzato dalla posizione del sole.

Ma quando sono stati implementati esattamente e perché?

Scoprite con noi l’affascinante storia dei fusi orari e come vengono utilizzati oggi.

Come è nato il fuso orario: storia, origini e curiosità

Prima della fine del 1800, era consuetudine che le singole città specificassero un’ora locale che i cittadini cercavano di replicare sui loro orologi personali.

Ciò significava che se si viaggiava da una città all’altra, era probabile che si dovesse aggiornare l’orologio personale all’arrivo. In effetti, in quel periodo esistevano oltre 300 orari locali in tutti gli Stati Uniti.

In tutto il mondo furono costruite numerose torri dell’orologio, come la famosa Torre Zytglogge (Campana del tempo) di Berna, in Svizzera. Queste torri dell’orologio furono costruite per indicare l’ora locale e fornire un suono utilizzando grandi campane in ghisa per segnare ogni ora che passava. In seguito furono aggiunte campane più piccole per segnare i quarti d’ora. Con il tempo, la torre iniziò a essere adornata con figure meccaniche in movimento che incantavano i visitatori.

Sebbene queste torri dell’orologio esistessero in alcune città, l’ora locale non era sempre evidente. Arrivando in una nuova località, le persone dovevano trovare un orologio cittadino o cercare qualcuno che si occupasse di regolare gli orologi personali.

Ad esempio, un treno partiva da Parigi alle 13.00 e arrivava a LeMans (120 miglia a ovest) alle 14.00, anche se il viaggio durava due ore intere. Ciò significa che i passeggeri che scendevano dal treno erano costretti a mettere l’orologio indietro di un’ora e a fare lo stesso al contrario al ritorno a Parigi. Tuttavia, con l’avvento e la diffusione delle ferrovie come metodo per viaggiare rapidamente su lunghe distanze, la situazione iniziò presto a cambiare.

Sir Sanford Fleming, un ingegnere canadese, fu il primo a proporre l’uso dei fusi orari mondiali nel 1878. La sua idea era quella di dividere il mondo in 24 fusi orari, ciascuno distante 15 gradi di longitudine. Il motivo è che la Terra ruota di 15 gradi ogni ora, ovvero 360 gradi in 24 ore.

All’epoca, l’idea di Fleming fu accolta quasi universalmente come una soluzione pratica a un problema globale complesso. Cinque anni dopo, nel 1883, diverse compagnie ferroviarie iniziarono a implementare questo sistema.

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