A inizio 1600 il parlamento di Monterosso donò ai Frati Cappuccini l’edificio di questo Convento, dove loro si insediarono, in numero piuttosto ridotto, dedicandolo alla Vergine Immacolata e a San Francesca d’Assisi, dedicandosi a una intensa vita spirituale pur prestando sempre attenzione e partecipando alla vita del borgo.
Nel corso del 1800 il convento fu chiuso per un periodo per effetto delle leggi napoleoniche e successivamente per effetto delle leggi sabaude. Per evitare lo smembramento dell’orto, il reverendo Giuseppe Pollicardo di Monterosso lo acquistò, andandoci a vivere con l’intenzione di restituirlo ai frati, i quali vi tornarono a risiedere a fine ‘800.
Durante il secolo scorso il convento visse momenti tristi, dovendo chiudere per mancanza di religiosi e darlo in gestione a privati. Nel 2006 il convento è tornato alla sua antica funzione di spiritualità e ospitalità nei confronti dei visitatori che vogliono godere della pace di questo luogo. E’ partito un progetto tra le Province dei Frati Cappuccini che si fa promotore di iniziative di alto valore culturale e di valorizzazione della storia locale e del patrimonio artistico contenute nel convento, tra cui numerose tele e una “Crocifissione” attribuita al pittore fiammingo Antoon Van Dyck. A fianco all’ingresso del convento è affissa anche una lapide che riporta dei versi di Montale della poesia “Ho sceso dandoti il braccio almeno un milione di scale”, il quale spesso saliva fin lassù per visitare le tombe dei suoi cari. Il convento ha inoltre occupato il primo posto al settimo censimento dei “Luoghi del Cuore” del Fai, promotore di una campagna di raccolta fondi per la ristrutturazione dell’edificio. Infatti, negli ultimi anni, il convento ha subito numerosi danni dovuti a alluvione e erosioni del terreno che hanno portato al crollo di una parte del muraglione seicentesco e dello storico orto e giardino. Finora molti generosi donatori hanno prestato il loro aiuto ed è in corso la valutazione di un progetto di rivalutazione e restauro.
Monterosso è una delle località più conosciute delle Cinque Terre e Monterosso mare il principale centro marittimo della zona. Il borgo è raggiungibile sia via mare, per mezzo dei battelli che collegano La Spezia con i piccoli borghi della costa, sia via treno, sia a piedi lungo le diverse escursioni che attraversano le Cinque Terre e l’omonimo Parco Nazionale. Se decidete di raggiungere il convento in macchina, dovete prendere la A12 Genova-La Spezia fino al casello Brugnato Borghetto e poi la strada per Pignone, Soviore e Monterosso. In alternativa, potete prendere la A12 fino al casello di Carrodano e proseguire in direzione di Levanto. Monterosso ha risolto il problema dei parcheggi costruendo un parking sotterraneo. Se decidere di raggiungere il borgo in treno, potrete prendere uno dei numerosi treni che passano per la tratta Genova-La Spezia. A Monterosso fermano anche il treni interregionali. Nella stagione estiva, è attivo un servizio di trasporto in battello che collega Monterosso a Vernazza, Rio Maggiore e Porto Venere, a sua volta collegato con La Spezia e Lerici. Il Convento di Monterosso è senz’altro un luogo carico di un’atmosfera pacifica e nostalgica che vale la pena di visitare nel caso in cui ci si trovi nei paragi.