Come riconoscere puntura calabrone killer

Con l’arrivo dell’ Estate, sono sempre più frequenti gli avvistamenti di insetti nocivi per l’uomo: conosciamo più da vicino il letale calabrone killer.

La stagione estiva è appena iniziata: molti di voi si godono già le ferie, leggendoci di sfuggita, tra una tintarella ed un tuffo in acqua, mentre i restanti di voi contano i giorni, i minuti e i secondi mancanti al meritato relax.

Ma il pericolo è sempre in agguato, sopratutto con il sopravvenire dell’ Estate, in cui Madre Natura sfodera le sue armi più letali.

Il nostro dovere è quello di mettervi in guardia dalle punture di insetti, e più specificamente da quelle letali e nocive dei calabroni killer: una specie di vespa velutina migrante dalla Cina, potenzialmente dannosa per l’uomo.

La sua fisionomia è molto simile a quella del calabrone comune, ma è più corto: per la precisione è di 3 cm, contro i 4 cm di un imenottero autoctono. Differisce anche per la cromia: antenne completamente nere e zampe dal caratteristico bicolore giallo/nero. La pericolosità di questa vespa non intacca solo l’uomo ma l’ ecosistema nella sua interezza: le larve del calabrone killer, una volta dischiuse si cibano di vespe ed api, preposte all’atto dell’impollinazione.

Questa nuova minaccia porta a delle conseguenze nefaste per la biodiversità vegetale, ma sopratutto arreca altrettanti danni a noi: la puntura del calabrone killer è caratterizzata da lesioni cutanee estese e manifestazioni simili all’orticaria, ma con un prurito più intenso. Questo particolare tipo di imenottero con il suo pungiglione velenoso riesce ad inibire il sistema immunitario, sconvolgendo l’apparato gastrico, respiratorio e cardiocircolatorio e portando allo shock anafilattico ed infine alla morte. Si raccomanda di non sottovalutare mai le punture di insetto, specie con in giro un killer come questa varietà di calabroni “alieni”!

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