E ‘ormai noto che il nome di Bardi risale fino al 600 dC quando un gruppo di combattenti Longobardi, gli Arimanni, erano accampati sotto le scogliere del promontorio roccioso che domina la zona. Nelle vicinanze c’era un bosco e un fiume; che è stato sufficiente a suscitare l’idea di avviare un villaggio.
E il castello? Si doveva aspettare un paio di anni per passare e un grosso pezzo di Medioevo. Nelle pianure i barbari regnavano, razzie e violenze facevano parte della vita quotidiana. Un cattivo vento soffiava per il venerabile Evarardo, il vescovo di Piacenza. Che cosa avrebbe potuto essere migliore che cercare scampo in un perfettamente nuovo castello costruito da una ripida rupe rocciosa? E così è stato.
Infine, a metà del XIII secolo, il castello passò alla famiglia Landi: da quel momento in poi le vicende storiche ed economiche, per non parlare delle sorti del maniero, rimasero indissolubilmente legate a questa famiglia piacentina che ha creato un proprio centro potente per 425 anni.
Era Ubertino Landi, un combattente oscuro, selvaggio e indomabile ad acquistare il castello, metà distrutto dalle incursioni del Pallavicino, signore di Piacenza e di trasformarlo in una fortezza.
Una delle parti più antiche della fortezza è il ‘Mastio’, risalente al 1200, originariamente adattato ad abitazione e poi trasformato in una prigione. Sotto la cura del Landi, il castello fu trasformato da fortezza militare a una nobile dimora, attraverso la realizzazione di appartamenti eleganti, affreschi, giardini, fontane e una grande biblioteca.
Voci raccontano la storia che la fortezza è stata sempre abitata da un gruppo di fantasmi.