In questo articolo andremo a scoprire uno dei punti storici più importanti di Torino, ovvero il ghetto ebraico.
In Piazza Carlo Emanuele II di Torino è riconoscibile il vecchio Ghetto Ebraico nell’edificio di quattro piani più un piano ammezzato che ospitavano numerose famiglie ebraiche all’angolo con via Des Ambrois. Le cancellate che chiudevano questa popolazione entro le mura dell’edificio sono ancora esistenti e visibili in Via Maria Vittoria.
Il Ghetto è inserito nel Museo della Memoria di Torino che intende valorizzare tutti i luoghi della memoria presenti sul terrirorio, tra cui appunto il Ghetto, la Sinagoga, l’Orfanotrofio Israelitico, il Sacrario del Martiretto e molti altri luoghi che hanno assunto uno spessore storico importante negli anni della segregazione ebraica.
Il ghetto fu creato nel 1679, secondo un ordine della reggente Maria Giovanna Battista di Nemours. Era il primo e rimase l’unico ghetto ebraico costruito nel Piemonte. Il Ducato della reggente arrivò fino al 1723. Ospitava ben cinque cortili, collegati tra loro da vari corridoi. Nel 1724 fu necessario un ampliamento del ghetto, a causa dell’elevata crescita della popolazione. Ad oggi l’unico accesso principale è situato in Via Principe Amedeo. Attualmente l’unico cancello rimasto aperto è quello situato in Via Maria Vittoria. Verso le 23 i cancelli venivano chiusi per evitare che qualche estraneo potesse trafficare con gli ebrei.
Verso la metà dell’800 i palazzi del ghetto vennero ristrutturati e le famiglie poterono così trasferirsi altrove. Proprio per questo fu possibile mettere in vendita l’intera struttura, quella che oggi possiamo ammirare con tanto splendore. Di certo è un luogo ricco di fascino ma anche di sofferenza, a simboleggiare uno dei periodi più crudi e violenti della storia. Se vi capita di andare a Torino, fermatevi a visitare una delle strutture più recenti ma anche ricche di storia della città.
Attualmente a Torino sono residenti parecchi di questi ebrei, dislocati in varie zone della città, Da Crocetta a San Salvario.
Ecco dunque come visitare il ghetto ebraico di Torino: