Uno sguardo al museo con gli occhi di Niccolò Morgan Gandolfi e la presentazione di Project Room- Territori
Dal 5 Aprile al 5 Maggio 2019 al MTN, Museo Temporaneo Navile sarà esposta “Concrezioni dal nuovo millennio“, mostra firmata da Niccolo Morgan Gandolfi. Si tratta del primo museo di quartiere d’Italia.
Il vernissage avrà luogo da Venerdì 5 Aprile per il mese successivo presso il Museo Temporaneo Navile, in via John Cage, a Bologna.
Inaugura la seconda esposizione d’arte negli spazi Trilogia Navile.
L’idea della mostra nasce dall’osservazione del luogo in cui ha sede il museo, in continua trasformazione. Gandolfi, parlando del proprio progetto artistico parla di un futuro prorompente per i luoghi attorno al museo: sede di fermento culturale e vitale centro per i cittadini di Bologna, tra grandi distese di terra, macerie e vecchi alberi.
“In questo scenario instabile, ogni oggetto assume significati diversi e contraddittori: il nuovo è disabitato, il vecchio è stato dislocato e l’antico sepolto”, afferma l’artista.
Il titolo della mostra fa riferimento alle opere presenti in mostra, create con diverse tecniche, dalla fotografia, che rappresenta le fasi di edificazione del quartiere, passando alla scultura e pittura, con il fine di creare un’installazione che interagisca con lo spazio che la circonda. La parola “concrezione” si lega alle opere scultoree predenti nella mostra e fa riferimento ad una materia che si deposita in modo lento, ma inesorabile.
I soggetti delle sculture racchiuse nelle teche, ottenuti mediante calco, rimandano alle infrastrutture considerate beni essenziali per erigere una comunità nel nostro tempo. Queste opere divengono dei veri e propri reperti archeologici in cui il passato e il futuro si fondono, intaccati dall’inevitabile patina che il tempo lascia
In concomitanza con l’apertura della mostra di Gandolfi, il museo temporaneo navile inaugura un progetto speciale chiamato Project Room- Territori. Si tratta di uno spazio in cui un numero variabile di artisti presenteranno ciascuno un’opera, che sintetizzi il proprio territorio estetico. È il primo museo di quartiere in Italia inserito in un’unica sala espositiva, aperta, trasparente e stimolante, che predispone alla comunicazione, al fine di mettere in luce il museo, che offre un’esperienza esclusiva e all’avanguardia.
“Ogni opera vivrà in maniera ritmica affianco alle altre nella differenza, in alcuni casi nel contrasto, ma sempre in una sorta di equilibrio” spiega Marcello Tedesco, coideatore del progetto, insieme a Silla Guerrini, e residente del quartiere Navile da sempre. L’obiettivo è quello di favorire un atteggiamento più maturo e creativo dei cittadini nell’affrontare e vivere le diversità e i contrasti di una società complessa e multietnica come la nostra promuovendo progetti artistici e culturali per un pubblico ampio. In questo modo si facilita la fruizione artistica quale esperienza per tutti e non solo di una ristretta élite e si crea una rete di persone qualificate.
Uno degli aspetti che vogliamo sviluppare con la project room, ma in generale con le attività che promuoviamo, è quello di museo democratico, orizzontale, qualcosa che faccia parte integrante del quartiere e della città
Le opere verranno date in prestito al museo per un mese, dopodiché gli abitanti della Trilogia Navile potranno fare richiesta dell’opera che interessa loro e tenerla nella propria casa per 30 giorni. La concezione è quella che le abitazioni private si facciano nuove sale del museo, che in alcuni casi verranno aperte al pubblico, rendendo l’idea canonica di museo più dinamica e vicina alla quotidianità dei cittadini.
Il progetto, ideato da Marcello Tedesco e Silla Guerrini è sostenuto da Valdadige Sistemi Urbani, patrocinato dal comune di Bologna, in collaborazione con il Quartiere Navile e dedicato alla figura di Palma Bucarelli, importante critica d’arte del Novecento il cui nome è legato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, di cui fu storica direttrice e sovrintendente.