Usi e costumi cambiano da paese a paese, e da bravi turisti, non vorremmo certo offendere o far sentire a disagio i padroni di casa a causa di qualche azione che a casa nostra viene considerata normale.
Ora, se viaggiassimo in un qualsiasi paese libero, fare un gesto considerato poco in linea con la cultura locale si tradurrebbe semplicemente come una gran figuraccia per noi, qualche sguardo di disapprovazione da parte dei passanti e la cosa finirebbe lì.
Ma quando la destinazione in questione è un regime totalitario la musica cambia; fare gesti sconsiderati implicherebbe conseguenze ben più serie.
Così risulta essere per la Corea del Nord, perciò, se questa è la prossima destinazione nella vostra lista, beh, mettetevi comodi, le raccomandazioni da fare non sono poche. Vedremo cosa non fare in Corea del Nord per evitare problemi e tornare a casa sani e salvi. Prima di entrare nel merito però, conosciamo meglio questo paese.
Corea del Nord, cosa sapere
La Corea del Nord, così la conosciamo noi, ha una denominazione ufficiale alla quale i coreani tengono molto ed è questa: Repubblica Popolare Democratica di Corea.
Il suo giovane ed eccentrico leader, l’ormai celebre Kim Jong-Un è sovrano indiscusso di una sorta di monarchia assoluta comunista. Come la storia ci insegna, questo tipo di regime rende difficile godere di molte libertà alle quali siamo abituati nel mondo occidentale.
Ecco quindi svelate tutte le curiosità su cosa non fare in Corea del Nord.
Cosa non fare in Corea del Nord
Una volta giunti al confine o in aeroporto, tanto in entrata come in uscita, gli agenti di frontiera controlleranno tablet, laptop, smartphone, libri e qualsiasi altra cosa si possieda.
Non si può andare in giro da soli. Pensare di viaggiare in Corea del Nord ed organizzare gli itinerari desiderati e magari godersi il viaggio in totale privacy è assolutamente lontano dalla realtà. Si è accompagnati tutto il tempo dalle guide, che a parer loro, aiutano il turista a comunicare e visitare i posti più rappresentativi senza correre il rischio di perdersi.
In realtà è chiaro che in Corea del Nord non si lascia nulla al caso. È fondamentale trasmettere l’immagine del paese che vogliono dare al mondo.
È permesso scattare foto, ma anche in questo caso la lista di regole delle cose da non fare è piuttosto lunga:
- non si possono fotografare soldati, veicoli militari ed edifici militari;
- sono vietati droni e binocoli;
- se il soggetto della foto è un monumento o un leader, bisogna fotografarlo nella sua interezza, senza tagliarne qualche parte del corpo;
- se decidessimo di posare a fianco di uno di questi, dovremmo assumere un atteggiamento rispettoso, senza strane pose;
- se la guida dice di cancellare una foto, meglio ubbidire.
Non parlare con i locali o con le guide di politica, religione o qualunque altro tema scomodo per il regime. Se si maneggiano periodici, è vietato distruggerli, cestinarli o piegarli in corrispondenza del volto di qualche leader politico o militare. Meglio arrotolarli.
Non si può andare in giro con vestiti eccentrici, strappati o raffiguranti messaggi politici o loghi riconducibili alla bandiera americana o sud coreana.
Ignorare tutte queste leggi può portare a conseguenze come multe salate, espulsione dal paese e in casi più seri, l’incarceramento o addirittura la pena di morte.
Ah, un’ultima cosa: è impossibile prenotare online voli e hotel per la capitale, Pyongyang. Bisogna passare obbligatoriamente per la Cina e poi raggiungere in aereo o in treno la Corea. A quest’ultimo tragitto penserà il tour operator che si è scelto così come penserà alla prenotazione dell’albergo e cosa visitare.
Difficile entrarci in Corea del Nord, vero? Conviene dunque prendere in considerazione i consigli summenzionati e fare i bravi turisti, perché c’è qualcosa di più complicato che entrare: uscire.