Cosa succede al nostro corpo quando voliamo? Scoprite di seguito gli effetti di un viaggio in aereo!
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Gli effetti sul corpo umano del volare in aereo sono numerosi e complessi, influenzati da vari fattori ambientali all’interno della cabina. Scopri in questo articolo tutto ciò che succede al nostro corpo quando voliamo.
Sicuramente viaggiando in aereo vi sarete accorti che ad alta quota il corpo avverte delle sensazioni “strane” e ha delle reazioni associate alla premura delle cabine degli aerei di linea. La pressurazione, infatti, è a un’altitudine equivalente tra 1.830 e 2.440 metri sopra il livello del mare, significativamente diversa dalla pressione atmosferica a cui siamo abituati a vivere.
A queste altitudini, la pressione parziale di ossigeno diminuisce progressivamente, incidendo sulle nostre funzioni biologiche essenziali. Inoltre, parametri come temperatura e umidità dell’aria vengono modificati rispetto all’ambiente esterno per garantire il massimo comfort durante il volo.
Questi cambiamenti possono avere varie conseguenze sul nostro corpo. Nella quasi totalità dei casi, si verificano effetti semplici e transitori, come capogiri, vertigini, affaticamento e mal di testa. Altre volte allo sbarco dall’aereo si avverte comunemente una sensazione di malessere generalizzato. Le variazioni di umidità e di pressione dell’aria all’interno della cabina possono influenzare anche udito, olfatto e senso del gusto, anche se temporaneamente.
Quando voliamo è normale essere esposti a bruschi sbalzi di temperature e umidità. Si tratta di situazioni che possono verificarsi nel passaggio dall’ambiente esterno ad ambienti climatizzati, quali gli spazi aeroportuali o la cabina di volo. Tra queste, ad esempio, il microclima della cabina che, soprattutto nei lunghi voli intercontinentali, non sempre riesce ad essere ottimale per umidità e ionizzazione, risultando così maggiormente irritante sulla mucosa rino-faringea ed esponendola quindi maggiormente all’aggressione da parte di virus patogeni.
A questo si aggiunge anche stress psicofisico da viaggio e soprattutto il jet-lag, che contribuiscono a ridurre le difese dell’organismo.
Durante un volo aereo, il nostro corpo tende a disidratarsi significativamente. Un viaggio di tre ore può comportare la perdita di fino a 1,5 litri di acqua, principalmente tramite sudorazione, senza che ce ne rendiamo conto. È comune, anche dopo solo un’ora di volo, avvertire secchezza oculare e secchezza delle mucose del naso, della bocca e della gola. Per questi motivi, è fondamentale assumere una quantità adeguata di liquidi per mantenersi costantemente idratati.
Il rischio maggiore, sebbene raro in soggetti in buone condizioni di salute, è il verificarsi di un episodio di Trombosi Venosa Profonda (TVP) agli arti inferiori.
La sensazione di gonfiore che proviamo a mani, gambe e piedi, ma anche a livello di stomaco e intestino. Gli esperti suggeriscono di andare in bagno per cercare sollievo perché trattenere il gas in volo può causare forte mal di pancia e persino aumentare la pressione sanguigna. Per mani, gambe e piedi, invece, l’unica soluzione è quella di alzarsi e fare due passi lungo l’aereo per mantenere la circolazione attiva.