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Nota anche come “polmone d’Italia” per la presenza di estese aree verdi, l’Umbria ha l’aspetto di un luogo fatato: si tratta di una terra dall’identità solida, che ha dato i natali a molti Santi importanti, dove l’aria è frizzante ed i paesaggi sono sempre incontaminati e suggestivi nel loro susseguirsi di colori, popolata da persone genuine e caratterizzata da una cucina squisitamente di terra.
Nonostante la natura risulti dispettosa per via dei periodici terremoti riservati a questa regione, centri del calibro di Norcia e Cascia, situati nella Valnerina, meritano di essere visitati, se non esplorati, in tutti i loro angoli e dintorni: come tutta l’Umbria, quest’area è ideale per escursioni, giri in bicicletta e lunghe passeggiate.
Cosa vedere a Norcia e Cascia
Norcia
Gran parte di Norcia è tornata ad essere agibile: molti negozi, rimasti chiusi a causa dell’ultimo terremoto, sono stati riaperti e si può passeggiare per Corso Sertorio, la via principale del centro, da cui si diramano numerose stradine che collegano le varie zone di questa cittadina.
Suggestivo il percorso lungo le mura, che permette di godere di una panoramica della città e della natura tutt’intorno.
Della Basilica, in ricostruzione, dedicata a San Benedetto è rimasta la facciata con il caratteristico rosone, mentre quella di Santa Maria Argentea è distrutta: della parte frontale ne è rimasta soltanto la metà; tale destino ha accomunato praticamente tutte le chiese del posto.
La statua del Santo protettore, patrono di Norcia e d’Europa, si è salvata, insieme al Palazzo Comunale ed alla Castellina, ex proprietà pontificia istituita ufficialmente come fortezza, ma in realtà edificata per assumere un maggiore controllo politico del luogo.
A pochi chilometri ad est, andando verso le Marche, si trovano i Piani di Castelluccio, con i loro noti campi di lenticchie e le loro fioriture: la cosiddetta “Fiorita” richiama gli amanti della natura da ogni dove per deliziarli con il loro spettacolo di colori e di fragranze, tra giugno e luglio.
Cascia
Proseguendo a sud ovest, si trova Cascia, un piccolo centro molto frequentato durante tutto l’anno dai devoti a Santa Rita, la cui vita virtuosa ha permesso di estendere il titolo di Santo anche a chi, come lei, si fosse sposato ed avesse avuto figli, rivoluzionando i criteri di canonizzazione.
All’interno del più volte ristrutturato Monastero Agostiniano dedicato a Margherita Lotti, nome secolare della Santa, è possibile vedere dieci raffigurazioni che rappresentano i punti fondamentali della sua esistenza, insieme ai riferimenti scritti nella lingua del tempo (l’italiano del volgo) ricavati dalla “cassa solenne”, la prima tomba in legno nella quale era stato riposto il suo corpo. Dal viso, dalle mani e dai piedi straordinariamente risparmiati da gran parte degli effetti della decomposizione, esso è esposto in un’urna vitrea.
Non lontani da qui, si diramano viottoli scoscesi e gradinate per tutte le direzioni, da percorrere godendosi ogni angolo: Cascia, infatti, è un concentrato di edifici di culto che rispecchiano le correnti artistiche alla loro costruzione. Un esempio locale di stile gotico è la chiesa di San Francesco, mentre quella di Sant’Agostino riporta affreschi della scuola perugina; si arriva, infine, alla chiesa di Sant’Antonio Abate, in cui si può osservare una successione di tele che raffigurano la sua vita.
Ma l’edificio più antico della città è la Collegiata di Santa Maria, di origini longobarde, sempre in piedi nonostante le modifiche nella struttura e nell’aspetto apportate a causa dei terremoti. Quanto alle costruzioni civili, vale la pena visitare Palazzo Carli, adibito a museo, e Palazzo Santi, testimonianza di una fervente attività artistica con le sue sculture di legno.
Non lontano da Cascia, si trova Roccaporena, paese natale di Santa Rita dove si può visitare la sua casa nuziale; particolare la lunga gradinata in pietra per raggiungere lo “Scoglio Sacro”, luogo in cui lei si ritirava per pregare, con una vista di cui meravigliarsi stando immersi nel silenzio.