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Otranto è la città più ad est d’Italia, situata nell’estremo tacco salentino della Puglia, ed è una città che riserva a chiunque centinaia di sorprese. Sapevate che il suo centro storico è considerato Patrimonio Culturale UNESCO? E che viene considerato uno dei borghi più belli d’Italia?
Esploriamo insieme questa perla del Salento, aprendo lo scrigno della ‘porta d’Oriente’ (il nome che anticamente veniva dato ad Otranto) alla scoperta delle meraviglie che la terra salentina custodisce!
Sono tante anche le possibili soluzioni se decidete di soggiornare ad Otranto, come ad esempio B&B, Case Vacanze, Residence e Hotel, tra cui l’Hotel & SPA Koinè nella vicinissima località dei Laghi Alimini.
In questo viaggio vi racconteremo delle migliori cinque cose da vedere ad Otranto, quelle che, se vi trovate in visita nella città, non potrete proprio evitare di vedere. Buona lettura e.… buon viaggio!
Centro storico di Otranto
Sembra scontato, ma spesso il centro storico nasconde la vera essenza della città di cui è il segreto custode. Nel caso di Otranto, poi, non potrete in nessun modo evitare di scoprirne la storia nascosta e le meraviglie, partendo già dall’ingresso attraverso Porta Alfonsina, parte del complesso delle mura. Esse circondano il centro storico dipanandosi in due torrioni principali, dal caratteristico colore bianco intenso, che ricorda le case della Grecia.
Il centro storico si anima di turisti soprattutto d’estate, diventando un vero e proprio belvedere per chi ama il luccichio della vita notturna; ci sono davvero innumerevoli negozi, che nascondono vere e proprie miniere d’oro per i turisti che vi si avventurano. Per non parlare dei numerosi locali e ristoranti in cui potrete assaggiare le specialità della cucina tradizionale salentina, oppure godervi una passeggiata serale sul lungomare in compagnia del vostro partner.
Castello aragonese
Passiamo ora alle principali attrazioni storiche e artistiche della città: la prima da cui si viene inevitabilmente catturati è il castello aragonese, fatto costruire da Ferdinando d’Aragona tra il 1485 e il 1498. Esso comprende una originaria formazione architettonica risalente addirittura al periodo romano-greco, che si denota dalla presenza di pietre particolarmente antiche nella costruzione; seguita da successive espansioni storicamente definite: il dominio turco, le migliorie spagnole, la corte aragonese.
Le tre torri che si ergono ai lati dell’edificio sono delle dimensioni di circa 14 metri in altezza e ben 21 metri di diametro; sono inoltre circondate da un ampio fossato. Per chi desidera, è possibile prenotare una visita guidata al castello e scoprire passo dopo passo tutte le informazioni storiche e architettoniche celate dietro il peso delle sue possenti mura difensive.
Cattedrale
Nasce in epoca paleocristiana, ma fu consacrata nel 1088 dal legato Pontificio sotto Urbano II; viene considerata la maggiore cattedrale del Salento. Il tetto è a capriate, a cassettoni dorati. Il pavimento musivo è datato 1160 circa ed è considerato l’unico pavimento d’epoca normanna rimasto integro nel nostro panorama musivo italiano: la sua figura rappresentante l’arbor vitae, simbolo tipicamente medievale di vitalità e tradizione, è altamente evocativo e considerabile un oggetto di importanza storica rilevante. Nell’antico testamento, l’albero raffigurava tutte le immagini ed i protagonisti biblici più rilevanti; angeli, diavoli le creature mitologiche riuniti per celebrare la maggiore virtù di Dio: l’immortalità. Ma forse la maggiore attrazione all’interno della cattedrale di Otranto è il famosissimo mosaico in tessere calcaree policrome, realizzato da Pantaleone, su commissione dell’arcivescovo di Otranto. In quest’opera si mischiano il sincretismo religioso con la necessità di tolleranza, testimoniando la complessità di un periodo in cui si ritrovarono a convivere religione cattolica e quella ebraica – in un mix di indipendenza e coabitazione.
Cava di bauxite
La cava di Otranto è considerata una delle maggiori attrazioni del Salento; è situata vicino al faro di Punta Palascia e di Monte Sant’Angelo. Si tratta di un luogo magico, riscoperto intorno al 1940, utilizzato effettivamente come cava di estrazione della preziosa roccia sedimentaria fino al 1980.
Ad oggi la cava è dismessa ed è diventata un’attrazione naturalistica senza precedenti: l’acqua piovana, o più propriamente l’infiltrazione delle falde circostanti, all’interno della conca, hanno dato vita ad un laghetto le cui acque sono particolarmente smeraldine. Il paesaggio circostante, inoltre, risulta brullo, desertico e suggestivo, riportandoci ad un mood da far west. Per raggiungere la cava in automobile, basterà percorrere la strada da Otranto a Santa cesarea Terme; se desiderate invece fare la strada a piedi, potete iniziare il percorso dal porto di Otranto prendendo la direzione per Orte fino alla Croce Rossa; per poi imboccare il sentiero di sinistra.