Al giardino dei tarocchi, lasciati guidare dal fascino e dai colori trasmessi delle statue.
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Situato nel sud della Toscana, il Giardino dei Tarocchi è uno splendido parco artistico ispirato ai tarocchi esoterici, concepito dall’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle (1930-2002) ed inaugurato nel 1998 nella località Gravacchio, una frazione del comune di Capalbio.
Niki de Saint Phalle, traendo spunto dal Parco Güell di Gaudì, in Barcellona, e dal Parco dei Mostri, in Bomarzo, e fortemente influenzato dall’impatto artistico di opere come Il Palazzo Ideale di Ferdinand Cheval o le Watt Towers di Simon Rodia, decise di creare questo parco artistico che ospita una moltitudine di statue che reincarnano il mistero dei tarocchi.
Il Giardino dei Tarocchi è popolato da un numero incredibile di sculture, alcune delle quali di una bellezza davvero fuori dal comune. Come ad esempio la scultura dell’Albero della Vita, ispirata all’omonima e più popolare carta dei tarocchi, raffigurante un albero in cui teste di serpente prendono il posto dei rami. L’opera, ricoperta di mosaici dai colori vivaci e sgargianti, riporta anche stralci di vita e vicende personali dell’artista.
Un’altra opera da vedere è la Statua della Giustizia, una monumentale statua raffigurante una donna che regge due piatti di una bilancia sospesa nel vuoto. La bilancia, tutt’uno con il seno della figura di donna stilizzata, è il fulcro dell’interpretazione che Niki de Saint Phalle fa del tarocco della Giustizia.
La Scultura del Profeta è invece una statua completamente ricoperta di un mosaico a specchi e raffigurante una figura dal volto allungato e dai grandi occhi neri, con gli arti completamente invisibili sotto una tunica dalle geometrie rigide.
Non è possibile non menzionare l’Imperatrice Sfinge. Una monumentale figura femminile dal volto nero e dai grandi contrassegnati da cuori concentrici e figure floreali.
Bellissima è anche La Morte, una scultura raffigurante una figura femminile dorata con un corpetto rosso al galoppo su un cavallo blu.
Gli elementi che riconducono alla classica raffigurazione della morte sono la testa a forma di teschio ed una falce stilizzata, in piacevole contrasto con lo stile quasi spensierato dei mosaici brillanti dalle forme sinuose.
Camminando nel Giardino dei Tarocchi è possibile anche imbattersi in opere ispirate, nella simbologia, al periodo medioevale.
Il Diavolo, ad esempio, è una scultura raffigurante un corpo femminile alato e con una testa di caprone. Anche in questo caso però, è interessante l’opera di sdrammatizzazione di Niki de Saint Phalle tramite l’utilizzo di colori vivaci e forme smussate e tondeggianti.
Chiudiamo con Il Matto, una scultura che potremmo definire autobiografica e strutturalmente molto diversa dalle altre. L’opera infatti, pur mantenendo lo stile cromatico che caratterizza l’intero Giardino dei Tarocchi, è formata da un esoscheletro di tubi metallici.
Il Matto raffigura un vagabondo, che prosegue il suo pellegrinaggio con bisaccia e bastone.
Il Giardino dei Tarocchi ospita anche incredibili opere architettoniche fra le quali spicca il Castello dell’Imperatore, raffigurazione simbolica di una cittadella imperiale caratterizzata da angoli smussati e forme tondeggianti costantemente ricoperte di mosaici dalle variegate tonalità cromatiche.
Il Castello dell’Imperatore è un’opera dal forte impatto emotivo, in grado di condurre il visitatore in un viaggio onirico facilmente riconducibile allo stile di Gaudì. L’intera struttura è un susseguirsi di colonne e corridoi, a tratti costellati di vetri di Murano e cristalli di Boemia.
Rimanendo sullo stile Gaudì troviamo La Temperanza, un igloo tempestato di specchi colorati tondeggianti e dalle forme irregolari incastonati in un reticolo in rilievo che ricorda la pelle di serpente. A sovrastare l’igloo c’è una figura femminile stilizzata, dal corpo di colore blu e con ali dorate. Un vero spettacolo.
Un’altra imponente opera architettonica è La Torre. Situata sul retro del Castello dell’Imperatore, quest’opera si presenta quasi del tutto monocromatica, in totale contrasto con la moltitudine di colori che caratterizza la quasi totalità del parco.
Grigia, con finestre dalle forme irregolari e con la cima divelta e pendente su un lato, questo capolavoro ha il potere di suscitare malinconia, desolazione e stupore.
Dopo aver vissuto la magia del Giardino dei Tarocchi, è possibile dedicarsi ai dintorni. Ecco le attrazioni principali poste a sud della Toscana.
Capalpio, è uno splendido borgo medioevale, immerso nel verde e abbarbicato su una collina. La vista che offre questo posto meraviglioso è impagabile. Perdersi nei vicoli di Capalbio e osservare le sue antiche mura, tra case di pietra e piccole porte di legno agghindate con fiori, vale sicuramente una visita.
Saturnia, a 42 KM da Capalbio, immerse nella natura, è possibile trovare le celebri terme naturali di Saturnia, con le sue piccole cascate a 37°e le vasche naturali formate dall’acqua sorgiva e dalla gente che abitualmente, da secoli, si siede a godere dei benefici di questo posto stupendo. Si tratta di terme libere, dunque disponibili a qualunque ora del giorno e della notte.
Scavi naturali di Vulci: un parco naturalistico archeologico a circa mezz’ora di macchina da Capalbio. Qui è possibile osservare gli scavi della città estrusco-romana di Vulci, un’esperienza culturale realmente interessante per grandi e piccini.
Quest’area offre inoltre una bellezza naturale imperdibile: il laghetto del Pellicone.
Uno spettacolo da lasciare senza fiato, il Monte Argentario, un promontorio collegato alla costa da due porzioni di terra altrettanto suggestive: la Giannella e la Feniglia. Si tratta di posti ampiamente incontaminati, con un mare cristallino e spiagge di sabbia, alternate a zone boschive ideale per i campeggi.
La stagione estiva qui è vivace e in pieno stile toscano. In cima al promontorio, presso Punta Telegrafo, è possibile godere di un panorama unico, dal quale sono visibili le incantate isole del Gigio e la selvaggia Giannutri. Se si dispone di più tempo, una visita a queste due perle del Mediterraneo è consigliatissima.