In Lituania potrete imparare molto, ammirare l'arte e rilassarvi anche in qualche località balneare.
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La Lituania, la più meridionale delle repubbliche baltiche, è in genere percepita come un paese dell’ Est Europa, anche se il geografo francese Jean-George Affholder nel 1989 pone proprio in Lituania il baricentro geografico d’Europa. Difatti anche storicamente le sue vicende sono da secoli intrecciate con quelle delle potenze occidentali ed oggi, grazie ai frequenti voli anche low-cost, è ancora più vicina.
Ecco cosa vedere in Lituania in 5 giorni.
Il territorio lituano era un tempo molto più esteso di quello attuale: nel medioevo è stato il regno più grande d’Europa e si estendeva dalle coste baltiche contese ai Cavalieri Teutonici fino all’Ucraina.
Poi la corona lituana si unì a quella polacca formando la Confederazione Polacco-Lituana e che durò fino al 1795 quando entrò a far parte dell’Impero Zarista.
La Rivoluzione Bolscevica ne sancisce la breve indipendenza, fino a quando nel 1939 diventa una delle repubbliche dell’URSS: il periodo sovietico ha profondamente cambiato volto alle città lituane con una forte urbanizzazione e russizzazione.
Oggi la Lituania fa parte dell’Unione Europea e la sua moneta è l’Euro. Molto del territorio un tempo lituano è oggi occupato dalla Bielorussia, con cui insieme alla Polonia attualmente confina a sud, inoltre si affaccia con litorali sabbiosi e alte dune sul Mar Baltico a nord dell’Oblast russo di Kaliningrad, con cui divide anche la laguna chiusa dall’Istmo di Curlandia, mentre a nord c’è la Lettonia. Il territorio è per lo più pianeggiante e ricco di foreste e corsi d’acqua, mentre il clima è continentale, anche se temperato dalle acque del Baltico.
Un viaggio in Lituania non può che partire dalla sua capitale: Vilnius. Il suo grande centro storico in stile barocco è patrimonio dell’umanità dell’Unesco, ma sono presenti anche elementi di gotico (come la Chiesa di Sant’Anna) e di neoclassico, come la Cattedrale cattolica dei Santi Stanislao e Ladislao. La sua torre campanaria pendente è situata ai piedi della collinetta dove si ergono i ruderi del Castello di Gedeminas, Granduca e fondatore della città.
Oggi del castello resta in piedi solo una torre a pianta esagonale con all’interno un museo. Altri musei interessanti sono il museo del KGB, che fa rivivere atmosfere della pesante situazione lituana in epoca sovietica ed il museo di arte moderna.
Suggeriamo di investire due giorni di tempo per visitare la capitale e di non lasciarsi sfuggire una visita all’antico e tipico quartiere tedesco dell’artigianato e all’angusto ghetto ebraico, con i loro edifici religiosi di confessione luterana ed ebraica.
Da non perdersi anche il quartiere degli artisti Uzupis coi suoi caffè, ma soprattutto non lasciatevi sfuggire la poco distante cittadina di Trakai, antica capitale lituana circondata da laghi, e il suo castello rosso.
Al terzo giorno ci si sposta di 100 km verso nord-ovest, verso Kaunas, seconda città per popolazione ed importanza del paese, importante sede universitaria e capitale europea della cultura nel 2022.
Dalla storia non facile, Kaunas ha un centro moderno ed è viva la street art, inoltre è suggerita una visita al singolare Museo dei Diavoli, con rappresentazioni diaboliche di tutte le epoche.
Proseguendo il quarto giorno a est verso la costa si arriva alla laguna curlandese, chiusa dalla penisola di Neringa, oggi parco nazionale tra alte dune e ricca vegetazione. Qui si può soggiornare a Nida, classica meta del turismo balneare della zona (visitabile è la casa di villeggiatura di Thomas Mann).
Al quinto giorno, sulla via di ritorno verso la capitale, suggeriamo una sosta nei pressi della città di Siaulai, alla celebre Collina delle Croci: sotto il dominio zarista la popolazione iniziò a piantare croci su una collina per commemorare le vittime della resistenza, e l’usanza è diventata negli anni una tradizione che ancora oggi dura. Si calcola ci siano oggi 200.000 croci di ogni genere.