Argomenti trattati
La Sicilia è stata terra di dominazioni e di conquiste nel corso della sua storia e molti dei suoi splendidi borghi ne sono la dimostrazione, con un patrimonio storico e artistico tutto da scoprire.
L’itinerario tra Castellammare del Golfo e Palermo si snoda nel nord-ovest della Sicilia e permette al visitatore di immergersi in un paesaggio spettacolare che lo porterà a conoscere castelli, chiese e siti riconosciuti dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.
Cosa vedere tra Castellammare del golfo e Palermo
Da Castellammare del Golfo ad Alcamo
Si parte da Castellammare del Golfo, pittoresco comune della provincia di Trapani, incastonato tra il mare e il Monte Inici, in un tratto di costa punteggiato da torri saracene costruite nel ‘500 per contrastare i nemici in arrivo dal mare.
All’ombra di queste antiche costruzioni difensive, si celano grotte quali l’Abisso dei Cocci e spiagge spettacolari quali la sabbiosa La Plaja e Guidaloca, formata invece da sassolini.
Il monumento simbolo di Castellammare del Golfo è senza dubbio il Castello Normanno, nato per mano degli arabi presumibilmente nel X secolo: dalla fortezza, oggi sede del museo “La memoria del Mediterraneo”, si gode di una bellissima vista sul porticciolo di Castellammare del Golfo, fatto di barche di pescatori e casupole color ocra e bianche.
L’altro monumento più importante della cittadina è la Chiesa della Madonna della Scala nata intorno al XVII secolo sul luogo dell’apparizione della Vergine alla pastorella Maria D’Angelo.
A un’altra leggenda è invece legata la Chiesa Madre dedicata a Maria Santissima del Soccorso: si racconta infatti che nel 1718 una nave spagnola si rifugiò nel golfo di Castellammare scatenando la reazione della flotta inglese che volle vendicarsi sulla cittadinanza per aver fornito appoggio ai nemici, ma l’apparizione della Madonna li mise in fuga.
A 13 km si può raggiungere Alcamo, nota per la sua tradizione vitivinicola e per essere stata la città natale del poeta Cielo d’Alamo, citato persino dal sommo poeta Dante.
Dal Castello dei Conti di Modica, scenografico con i suoi quattro torrioni circolari, si consiglia di percorrere Corso VI Aprile lungo il quale si incontra la Basilica di Santa Maria Assunta: all’interno, nella Cappella della Sacra Spina, è conservata quella che si crede essere la spina della corona del Cristo.
Alla volta di Palermo
Da Alcamo, sulla strada per Monreale si incontra Partinico dove sorge la marmorea Fontana degli Otto Cannoli risalente al ‘700: questa opera, ricca di iscrizioni latine e di stemmi che rimandano al Cardinale Acquaviva, è l’unica rimasta delle tante fontane presenti nel borgo e in molti la ricorderanno in una scena del film “Il giorno della civetta” con Claudia Cardinale.
Ecco dunque, a circa 24 km di distanza, Monreale che dai suoi poco più di 300 metri di altezza domina la Conca d’Oro, ossia quella valle ricca di agrumeti illuminati dal caldo sole siciliano.
È qui che sorge la meravigliosa Cattedrale di Santa Maria Nuova risalente al 1174 e dichiarata Patrimonio dell’UNESCO: sono semplicemente spettacolari i mosaici bizantini in oro raffiguranti la vita dei santi, scene bibliche e persino personaggi come l’arcivescovo di Canterbury Beckett.
Da vedere poi, nell’adiacente Monastero benedettino, il chiostro del XII secolo circondato da colonnine binate in parte arabeggianti e con al centro una fontana a forma di palma.
La meta finale a 13 km è Palermo che in termini di mosaici è un vero gioiello: basta visitare gli interni della Chiesa della Martorana, della Cattedrale e soprattutto della Cappella Palatina. Quest’ultima ha sede nel Palazzo dei Normanni costruito dagli arabi nel IX secolo e restaurato poi da normanni per divenire uno dei più antichi palazzi reali in Europa.
La Palermo più autentica la si respira nei suoi iconici mercati, quelli di Ballarò e della Vucciria in particolare e nelle sue strade, che regalano scorci tanto inaspettati quanto spettacolari: Piazza Villena è uno di questi, racchiusa tra quattro edifici dedicati ciascuno a un fiume della città, a un sovrano, a un santo protettore e a una stagione.
Non si può lasciare Palermo senza averne visitato infine le misteriose Catacombe del Convento dei Cappuccini, tra corpi conservatisi naturalmente e in maniera quasi perfetta come la salma della piccola Rosalia.