L’isola abbandonata dalla Disney. Lo youtuber Matt Sonswa ha messo piede sull’isolotto di proprietà del colosso di Mickey Mouse. L’isola si trova nel cuore di Bay Lake, in Florida, a poca distanza dal parco a tema di Disney World.
Un tempo fiore all’occhiello delle attrazioni offerte dal parco, Discovery Island ha chiuso i battenti nel 1999. Oggi è proibito avvicinarsi all’isola, sia da parte dei clienti, sia da parte del personale del parco.
Il parco abbandonato dalla Disney
Discovery Island era stata pensata come un’isola per far rilassare i turisti. Per tutti coloro che volevano allontanarsi dal “caos” del parco principale, l’isola offriva un ambiente tranquillo dove potersi riposare.
Il personale accoglieva i clienti, illustrando loro l’itinerario ideale per godere pienamente dell’esperienza di Discovery Island. Il progetto dell’isola era ispirato alla pellicola dell’Isola del Tesoro, di proprietà della compagnia. Il fiore all’occhiello dell’isola era la presenza di uccelli esotici. Attraverso la Avion Way i turisti potevano ammirare tutte le specie più particolari di volatili.
Purtroppo, per motivi ancora inspiegati, Discovery Island ha chiuso i battenti nel 1999 e ora l’accesso è severamente vietato per chiunque.
Secondo il sito di Siviaggia, la direzione del parco ha imposto il divieto per via dell’inquinamento sull’isola dovuto ai residui dei fuochi d’artificio. Inoltre, sembrerebbe che le acque dell’isola siano infettate dalla presenza di un batterio, provocato dal corpo di un ragazzo morto negli anni Ottanta, in circostanze misteriose. Un mistero che getta sull’isola un aspetto ancora più sinistro di quello che le stesse immagini dimostrano.
Lo youtube Matt Sonswa ha di recente messo piede sull’isola in via del tutto eccezionale. Il ragazzo – specializzato nel mostrare ai suoi followers posti abbandonati dall’uomo – ha ripreso le vecchie strutture e alcuni elettrodomestici abbandonati sull’isola.
Discovery Island e Jurassic Park
A guardare le immagini riprese da Matt Sonswa, sembra di trovarsi di fronte a un set di Jurassic Park – quelli del 1993 e del 1997 – in cui le strutture dell’uomo, i laboratori e i centri di accoglienza per i visitatori del parco dei dinosauri cedono il passo ad un’incontrollata crescita della vegetazione, che divora – al pari dei velociraptor – l’opera dei progettisti del parco. Non è una coincidenza che per la scrittura del suo romanzo “Jurassic Park” Michael Crichton si sia ispirato proprio a Disneyland. In una serie di interviste rilasciata in occasione del primo film, campione di incassi, lo scrittore ammise di aver voluto rappresentare nel romanzo il “lato oscuro di Disney”, di cui John Hammond è l’antitesi per eccellenza. Infatti, nel libro di Crichton, l’imprenditore non è il buon vecchietto che la saga cinematografica ha rappresentato, ma un uomo senza scrupoli, desideroso di aprire a tutti i costi il parco pur di guadagnare soldi a palate.