Il Duomo di Firenze è conosciuto con l’appellativo della stessa piazza che lo ospita: Santa Maria del Fiore.
Trattasi di un’opera architettonica maestosa dai grandi numeri, nata con l’intento di spodestare la supremazia delle antagoniste dell’epoca Pisa e Siena, a tutt’oggi il Duomo si afferma come una delle chiese più grandi in tutta Europa, per la precisione la quarta al mondo, subito dopo il Duomo di Milano.
Il Duomo, ha richiesto molteplici anni, secoli per sbocciare in tutta la sua maestosità al punto che diversi sono stati gli artisti e maestri che si sono alternati nella direzione dei lavori da Arnolfo di Cambio a Giotto fino a Brunelleschi.
Questo spiega il mix di stili che la caratterizza e la rende unica nel suo genere.
Frutto della mano artistica di diverse epoche nonché della storia, del cambio politico, sociale vi fu un’unica idea di fondo: dimostrare la supremazia di Firenze sul resto della Toscana e sull’Italia intera.
Duomo di Firenze: storia
Il Duomo di Firenze fu l’ispirazione di un piano politico più che architettonico, nata dalla voglia di creare una struttura che dominasse l’intera Firenze e fosse simbolo di forza della città, la sua costruzione si deve al notaio Nino de Cantoribus che spinse la Repubblica fiorentina a finanziare il progetto con l’aiuto dell’intera città.
I fiorentini furono tutti tassati ai fini della costruzione di questa enorme cattedrale.
Iniziato nel 1926, il Duomo fu completano ai primi del 1900, una sorta di Sagrata Familia in eterno allestimento.
Il rallentamento fu dovuto alle vicissitudini politiche, sociali, agli scambi di potere e alle premature scomparse degli artisti che si occuparono della struttura.
Duomo di Firenze e i diversi stili: Arnolfo di Cambio, Giotto e Brunelleschi
Sono ben 6 i secoli che ci sono voluti per completare il Duomo di Firenze, secoli in cui si sono alternati alla sua costruzione progettisti di diverso calibro.
L’opera è partita con Arnolfo di Cambio nel 1296, il quale pianificò uno stile non altezzoso fatto di linee precise e semplici, in piena chiave tradizionalista, dove la grandezza era a farla da padrona.
Il progetto imponeva la presenza di tre navate a sostenere la cupola, ma la sua morte prematura non gli permise di realizzare e terminare il Duomo che rimase incompleto fino all’avvento di Giotto.
Giotto si mise subito all’opera occupandosi di innalzare il Campanile, ma anche in questo situazione la dipartita prematura del maestro lasciò la costruzione a metà.
Ad incidere sui lavori vi fu, poi, l’avvento della peste, furono questi anni in cui la città attraversò un periodo di grossa carestia e di morte.
In tale fragente storico i lavori furono commissionati ad artisti come Pisano e Talenti, ma fu solo con l’avvento al comando del maestro Brunelleschi che il Duomo cominciò a riprender vita.
Brunelleschi realizzò la maestosa e straordinaria cupola del Duomo di Firenze, apprezzata e stimata in tutto il mondo, la cupola fu terminata nel 1436.
Il Duomo di Firenze: un interno di tesori
Il Duomo è maestoso sia fuori che dentro, inoltre, al suo interno sono molteplici i tesori contenuti, i pavimenti in marmo, la grandiosità delle navate e la presenza di affreschi ben tenuti e conservati tra cui il più noto per la sua estensione, conosciuto per essere il più esteso a livello mondiale, è l’affresco di Giorgio Vasari e Federico Zuccari ben “3.600 mq di superficie”.
Non meno rilevante è la luce che caratterizza il Duomo di Firenze, una luce naturale data dalle sue finestre e vetrate che ne accompagnano il perimetro, in cui si alternano disegni colorati per lo più frutto dell’operato de maestro Lorenzo Ghiberti.
Tutte le iconografie hanno un genere comune l’essere umano e valori come la dignità nonché il rapporto con Dio, rapporto attraverso cui alcuni uomini sono stati elevati al potere.